Maurizio Miceli, oggi, 6 luglio, si insedia il consiglio comunale a Trapani, lei è indicato come il capo dell’opposizione. E’ pronto a dare battaglia?
A mio modesto avviso il capo dell’opposizione è la città di Trapani, d’altronde il 58% dei trapanesi ha votato altro da Tranchida, rimasto in sella solo grazie all’effetto trascinamento, giacché molti non hanno votato il sindaco ma esclusivamente il candidato al consiglio.
Ad interpretare questa opposizione saranno Fratelli d’Italia, Amo Trapani e Movimento per le Autonomie, avremo il compito di dare voce ai cittadini, raccogliere le loro istanze, veicolarne le critiche, controllare in modo puntuale l’attività amministrativa a partire dal bilancio 2021 e disegnare un’alternativa per il futuro.
Il vincitore morale di questa campagna elettorale è stato lei, al di là dei partiti ha ottenuto un voto disgiunto importante. E’ mancato poco, con il senno del poi cosa avrebbe fatto di diverso?
Si può sempre fare meglio, ma la sconfitta è dipesa esclusivamente dal tradimento di Turano, bastava anche solo uno dei suoi eletti al consiglio per determinare quanto meno il ballottaggio.
È inspiegabile che un assessore regionale del centrodestra abbia fatto una lista del 9% al sindaco del Pd, non riesco a spiegarla con la politica, mi auguro che in tal senso vengano fatti accertamenti.
Mi auguro sempre che a Palermo tirino le somme di questa condotta anche perché non mi sorprenderei a vedere Turano candidato del centrosinistra alle prossime provinciali sostenuto da Tranchida e Toscano in primis, beneficiati dal suo tradimento.
Trapani ha delle emergenze? Quali e quale sarà la vostra linea?
Le emergenze riguardano innanzitutto il bilancio, rendiconto 2021 e previsionale 2022/2024, che siamo chiamati a vagliare in queste settimane, l’ordinaria amministrazione, il decoro urbano, il depuratore sotto sequestro, gli impianti sportivi, per stessa ammissione dell’assessore Barbara, che è un presidio di opposizione all’interno della maggioranza, i pozzi di Bresciana, e potrei continuare all’infinito posto che la cosa più grave è l’assenza di una visione della città.
Miceli, irrompe il caso Miccichè in tutta la politica. Si è fatto una idea?
Se i fatti privati espongono il politico ad essere ricattabile, quindi ad intraprendere scelte politiche per conto terzi, è un problema, non c’è dubbio, come fu di Marrazzo in Regione Lazio, anche se nel caso Miccichè non vedo nulla di tutto ciò, se non un ipotetico e per certi versi drammatico vizio privato esposto barbaramente in pubblica piazza, alla mercé di doppie morali e ipocrisie.
Pensi che la famosa dichiarazione di Carminati sul “mondo di mezzo” parte proprio da considerazioni su un analogo vizio privato di un famoso personaggio televisivo, notizia giustamente rimasta relegata al fascicolo mai esposta al pubblico perché irrilevante penalmente.
È una questione di civiltà giuridica.
Fratelli d’Italia è forte a livello nazionale ma pecca sui territori in classe dirigente, nella maggior parte dei casi si è riciclata da altri partiti. Non è poca cosa per affrontare le future sfide?
È fisiologico che il trend nazionale di un partito sia legato ad una forte leadership che non è sovrapponibile alle dinamiche territoriali, non sono d’accordo sul giudizio negativo sulla classe dirigente, considerando che proprio Fratelli d’Italia nei territori, segnatamente in Provincia di Trapani, vanta persone in grado di gestire la cosa pubblica e valorizzarla al meglio per storia personale, competenze e lungimiranza.
Il ruolo dei partiti, nel corso degli anni, si è sempre più ridimensionato, oggi si sta tornando a comprenderne la funzione indispensabile di strumento per la vita democratica nazionale.
C’è un problema sanità in tutta la provincia, gli ospedali hanno enormi criticità che poi si riversano sugli utenti. Possibile che nessuno ne parli? Come concretamente interverrà il suo partito?
È chiaro che le difficoltà sanitarie sono oggetto dell’intervento e della programmazione regionale, bisogna investire in strutture, favorire l’avvento di personale medico sempre più restio a raggiungere la nostra provincia, superare gli egoismi municipali in una rinnovata sinergia tra la politica, l’ordine dei medici, la Regione per costruire un piano sanitario che valorizzi la sanità in provincia.
Elezioni Provinciali, altro grande nodo. Ci ha capito qualcosa di questa riforma a parte che tutti ne chiedono il ritorno come organo consultivo?
Il ritorno delle Province è sacrosanto per favorire la democrazia di prossimità, si dovrebbe votare la primavera prossima, sarà macchinoso l’inizio, per riavviare una macchina atrofizzata ma che può colmare tante lacune che i comuni non riescono ad affrontare e soprattutto un organismo politico a difesa del territorio.
La nostra provincia, avendo il capoluogo abdicato da anni al suo ruolo di guida politica a causa dell’incapacità di Giacomo Turano, deve ritrovare un istituzione autorevole che ne difenda le prerogative e valorizzi i punti di forza ed eccellenza.
Il centrodestra ci sarà, vincerà e Fratelli d’Italia farà la sua parte.