Fratelli d’Italia a Trapani continua a tuonare contro l’assessore regionale della Lega, Mimmo Turano, che ha dato appoggio alla candidatura di Giacomo Tranchida, portandolo a vincere.
Le cose adesso si vanno facendo più chiare, in consiglio comunale si sono formati i gruppi consiliari e il Pd ha formato il suo ne fanno parte Giuseppe Pellegrino, Marzia Patti, Giulia Passalacqua. Quel gruppo nasce anche per mettere ordine dentro al Pd cittadino e alle voci che si sono rincorse durante la campagna elettorale: il Pd non era presente e il candidato sindaco non ne era espressione. Tranchida ha vinto a primo turno, le voci non si sono fermate fino a quando è arrivato il sigillo di Anthony Barbagallo, segretario regionale dei dem: a Trapani, ha detto, il Pd ha vinto. Ecco dunque arrivare pure il gruppo consiliare.
I meloniani, che hanno perso per una manciata di voti, sanno che a far pendere l’ago della bilancia da una parte è stato Turano con la sua lista Trapani Tua, ad onor del vero però in quella che fu la prima conferenza stampa di Maurizio Miceli Turano ebbe proprio a sottolineare che era lì lui, non i suoi amici.
Per il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia le cose ora sono più chiare: “Il PD ha buttato giù la maschera svelando la truffa ai Trapanesi. Si sono presentati come un progetto civico, mentendo sapendo di mentire, per mantenere e consolidare il rapporto con Trapani Tua alias Mimmo Turano, che oltre a costruire la lista ha anche condotto le trattative per l’attuazione del Cencelli con gli altri della coalizione a traino Pd. All’indomani delle elezioni vinte grazie a questo imbroglio nasce in Consiglio il gruppo del PD. E non vorremmo pensare male che questo sia il premio alla lista di Pellegrino per come è avvenuto il superamento del quorum. E pensando sempre male questo è l’anticipo dell’accordo di Turano con i sindaci di Trapani, di Erice e il deputato Safina per le prossime elezioni provinciali. Può il centrodestra nazionale e regionale tollerare che un proprio assessore al Governo della regione operi con la sinistra approfittando del proprio ruolo?”
La nota dice ben altro, Turano potrebbe essere uno dei candidati alla presidenza della provincia di Trapani per le prossime elezioni provinciali.
Lui che presidente delle Provincia lo fu già dal 2008 al 2012, subito dopo il senatore Tonino d’Alì, dal 1996 deputato regionale, più volte assessore: agli Enti locali con l’allora presidente Vincenzo Leanza; alle Attività produttive con Nello Musumeci; all'Istruzione e formazione professionale con Schifani. Pare, insomma, che in politica non si possa fare a meno di Turano. E allora la Lega spinge per una sua candidatura alla presidenza della Provincia di Trapani, ma qui potrebbe venire meno l’accordo con la restante parte del centrodestra, un accordo che se pure dovesse essere siglato a Palermo non potrebbe essere spostato da Fratelli d’Italia a Trapani.
Sono ipotesi oggi quelle che si fanno sui tavoli politici e nulla di più, di certo è che la linea di Tranchida potrebbe anche essere questa, allargarsi ad Erice, dove la sindaca Toscano è stata sostenuta da Turano, così per Valderice dove c’è pure Francesco Stabile, sindaco riconfemato ed espressione pure di Turano. La riforma è ancora ferma in commissione all’ARS, non si sa nemmeno se sono previsti e mantenuti i vecchi collegi oppure si voterà con preferenze su tutti i 25 Comuni. La questione Turano però appare un affaire tutto trapanese, a Palermo il presidente Renato Schifani non se ne cura.