È inammissibile che siano i Comuni a pagare l’incapacità e la conclamata inadeguatezza della Regione a gestire la politica dello smaltimento rifiuti in Sicilia, che dire fallimentare è puro eufemismo. È altrettanto inaccettabile che, a cascata, siano i cittadini a dovere fare i conti con tariffe Tari spesso aumentate dai sindaci che non hanno alternative per coprire gli extra costi dello smaltimento dovuti alla mancanza di discariche pubbliche dove conferire i rifiuti. La Regione deve trovare le soluzioni, ma senza crocifiggere i primi cittadini o mettere, seppur indirettamente, le mani in tasca ai siciliani”.
Lo affermano i deputati regionali Cinquestelle Jose Marano, Cristina Ciminnisi e Adriano Varrica, componenti della commissione Ambiente dell’Ars che oggi, su richiesta del collega Luigi Sunseri, ha audito i rappresentanti delle Srr e alcuni sindaci di comuni della Sicilia occidentale sulle criticità causate dall’inagibilità della discarica Oikos dopo il recente pronunciamento del CGA.
“Gravissime e inaccettabili – sottolineano i deputati Cinquestelle – le assenze dell’assessore Di Mauro e dei rappresentanti della Regione, ma anche quelle dei deputati della maggioranza che compongono la commissione”
È paradossale e folle – afferma Sunseri – che la Sicilia sia l’unica regione dove ad un aumento della raccolta differenziata corrisponda un aumento della Tari. In Sicilia c’è un comune del Messinese che ricicla il 98 per cento dei rifiuti senza averne alcun beneficio né per il proprio bilancio né per i cittadini. Anche Termini Imerese e tutti i Comuni amministrati dal M5S hanno aumentato notevolmente la raccolta differenziata, ma si vedono costretti ad aumentare la Tari per colpa dell’incapacità del governo regionale. È la plastica dimostrazione che Schifani e l’assessore Di Mauro hanno ampiamente fallito Come del resto hanno fatto tutti i governi precedenti. In tutta la Sicilia, negli ultimi anni, il costo dello smaltimento è schizzato alle stelle e l’immondizia continua a invadere le nostre strade”.