Come volevasi dimostrare, nostro malgrado, il rendiconto del 2021 approvato il 22 maggio scorso, ad una settimana dal voto, è stato ritirato per evitare la bocciatura da parte dei revisori dei conti del comune.
Una mossa elettorale, l’ennesima, sulla pelle dei trapanesi.
Il capoluogo non ha uno strumento contabile dal 2021, vanta due commissari per il rendiconto 2021 e il previsionale 2022/2024 e a metà agosto festeggeremo la nomina di altri due per il rendiconto 2022 e il previsionale 2023.
Amministrazione che ha pure la sfacciataggine, in ossequio al Manuale Cencelli, di nominare un assessore al bilancio, ruolo inutile essendo la Regione a sostituirsi all’incapacità del sindaco uscente, purtroppo riconfermato.
In Consiglio Comunale si è presa una dura posizione, rassegnando con un documento inviato a tutti i consiglieri la ricostruzione delle vicende contabili locali, auspicando un intervento della Corte dei Conti che aspetta da oltre un anno e mezzo notizie dal sindaco in ordine a tutte le censure evidenziate con delibera del 10 gennaio 2022.
Senza bilancio l’opposizione non può controllare l’attività amministrativa passata e futura, i cittadini non vedranno un’efficiente ordinaria amministrazione ne tantomeno una prospettiva e continueremo ad avanzare verso il baratro, d’altronde chi governa la città lo fa per la poltrona, non per la collettività.
Auspichiamo un intervento di tutti gli organi di controllo per ripristinare una legalità spesso ventilata e mai attuata.
Maurizio Miceli
consigliere comunale Fdi - TRAPANI