Si terrà questa sera, 7 agosto alle ore 21 nel chiostro dell’ex convento del Carmine la messa in scena
di “Medea, la strània”, atto unico di Chiara Putaggio, a cura dell’associazione Skené presieduta da Massimo Licari che ha curato anche la regia.
In particolare ad interpretare Medea sarà Andreina Errera, mentre Manuela Mezzapelle vestirà i panni della Nutrice e Daniele Bertolino interpreterà Apsirto, il principe della Colchide che ritorna dall’oltretomba dove la sorella lo ha confinato.
L’opera è un sequel in lingua siciliana del mito della sacerdotessa di Ecate, che, dopo la tragedia, rimasta sola con la Nutrice, ormai anziana, si racconta, si spiega, si svela e apre porte del passato di donna mediterranea, ma anche di “strània”.
Medea qui si spiega e ci consente di andare oltre il racconto ufficiale, che demonizza senza comprendere e si arricchisce di echi che si rifanno, oltre che, ovviamente ad Euripide, anche alla Medea di Pier Paolo Pasolini.
"Intra un puzzo di sette metri si ci scinne, ma na panza d'un omo no"... figuriamoci nell’anima di una donna “annurvata di l’amure”. Queste le parole di Chiara Putaggio per descrivere la sua Medea. La messa in scena conta sul trucco di Caterina De Vita e sulle musiche di Nino Pulizzi, che userà strumenti musicali antichi della tradizione mediterranea.
“L’opera – spiega l’autrice – è stata arricchita di una nuova scena finale: un monologo disvelatore che apre alla comprensione e demolisce gli stereotipi”.
L’ingresso è libero.