E’ domenica pomeriggio la città di Palermo è quasi deserta, poca voglia di andare in spiaggia a prendere il sole, considerata la notevole affluenza di bagnanti in questo periodo, e un forte desiderio di potere finalmente passeggiare per le vie del centro
poco affollate, e perché no… visitare anche uno dei bellissimi palazzi che racchiude tesori di inestimabile bellezza. Mi riferisco a "Palazzo Branciforte", a due passi dal Teatro Maasimo, iconico edificio storico cinquecentesco, ubicato nel centro cittadino
e restituito alla città di Palermo nel 2012 nella sua elegante veste attuale dopo l’attento restauro dell’architetto Gae Aulenti promosso dalla Fondazione Sicilia con lo scopo di farne la propria sede istituzionale e valorizzare e rendere fruibili preziose
Collezioni artistiche e testimonianze della storia della civiltà della nostra isola dalla Preistoria al Novecento. Percorrendo i due piani accompagnati da una guida che ci ha illustrato passo dopo passo il significato di tutto ciò che abbiamo visto, mi è sembrato di percorrere ,in quarantacinque minuti circa, tutta la storia della nostra isola. Dalle collezioni di Archeologia a quella di stampe e disegni del "Grand Tour" e poi ancora dalle collezioni filatelica e numismatica alla selezione di sculture del XIX
E XX secolo, dalla sala lettura della prestigiosa Biblioteca agli ambienti del Monte di Santa Rosalia che accoglie una prestigiosa esposizione permanente dei "Pupi Siciliani" della "Collezione Giacomo Cuticchio". E per finire il palazzo è dotato anche di un raffinato Ristorante. Non manca proprio nulla.
"Lo scopo della fondazione Sicilia è proprio quello di mantenere vivo il ricordo dei grandi artisti del nostro territorio, Nino Geraci è uno di questi, attraverso l’esposizione temporanea delle sue sculture. In questo periodo di Ferragosto abbiamo assistito anche alla presenza di tanti turisti e tutti interessati alle bellezza del palazzo e dei suoi inestimabili tesori artistici" - mi spiega Chiara Maniscalco, la guida museale che ci ha magistralmente illustrato tutto ciò che si trova all’interno del palazzo.
Dorotea Rizzo