Da qualche settimana il problema principale di Castelvetrano sembra essere diventato l’emergenza extracomunitari nel centro storico. Un numero limitato di furti e scippi, in una realtà in cui il rapporto dei giornali on line con i social è sempre più stretto, è diventato “allarme”. Non che si sia registrato un aumento significativo dei reati commessi da extracomunitari rispetto agli anni precedenti, ma sono bastati pochi casi, ben descritti e alimentati dai commenti su facebook, a creare paura: un signore che, nel sistema delle piazze, è andato a prelevare al bancomat è stato aggredito da un ragazzino che voleva rubargli la collana d’oro. Non c’è riuscito perché il signore ha reagito con uno sganassone e lui è scappato via. Poi c’è l’episodio dei tre giovani che hanno scippato una signora lungo il corso Vittorio Emanuele. E quello del tunisino ubriaco che ha danneggiato la fontana di piazza Matteotti.
Da lì, è stato un crescendo di messaggi e telefonate al sindaco, travolto dall’indignazione social e da altre segnalazioni (furti o tentativi di furto nei supermercati, ecc…) che lo hanno portato addirittura a chiedere al prefetto la convocazione di un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza (che dovrebbe svolgersi il prossimo 24 ottobre). E dato che i protagonisti di quei reati erano dei ragazzi molto giovani, alla fine più di un suggeritore avrà sicuramente fornito al primo cittadino pure la provenienza: il centro di accoglienza temporaneo gestito nei locali dell’ex oleificio Murania, confiscati e dati in gestione alla Croce Rossa. Lì ci sono più di duecentocinquanta minori, verranno sicuramente da lì. E te li ritrovi in giro anche di notte, perché magari nessuno controlla. Pare che però le forze dell’ordine ci siano andati e nessuno di quella struttura sarebbe risultato collegato né allo scippo, né al tentato furto della collanina.
Inoltre, non è affatto vero che il centro rimane sempre aperto e la sera non c’è un orario di rientro. C’è eccome: entro le 21,30. A quell’ora infatti, i cancelli vengono chiusi e se qualcuno dovesse mancare all’appello, scatterebbe la denuncia.
Intanto però Castelvetranonews scrive che il racconto dell’uomo al bancomat “getta nel ‘terrore’ la comunità civica” e che “l’ennesimo episodio di violenza e di paura da parte dei cittadini accresce il clima di ‘terrore’ che avvolge la città”.
Il terrore però, a dirla tutta, ha avvolto proprio il centro di prima accoglienza. Pochi giorni fa, infatti, un ragazzino di quel centro è stato recuperato, spaventatissimo, in zona Pineta, a Marinella di Selinunte. Qualcuno lo aveva adescato. Promettendo che gli avrebbe fatto avere in poco tempo il permesso di soggiorno definitivo, lo aveva fatto salire in macchina e se l’era portato via. Cosa sia successo al ragazzo non lo sappiamo. Sappiamo soltanto che è stato ritrovato terrorizzato, lontano tredici chilometri dalla struttura.
Certo, ci sono anche altri centri di accoglienza in città, ma il punto sta nella percezione delle cose, nella misura della realtà. E soprattutto nella consapevolezza che la delinquenza locale è molto più diffusa. Ieri per esempio sono stati arrestati due tizi che, proprio tra il 2 agosto e il 5 ottobre, avevano rubato cavi di rame ed interi quadri elettrici dalle cabine dell’Enel, tra Castelvetrano e Trapani; erano di Mazara del Vallo. Ed erano castelvetranesi quelli che pochi mesi fa rubavano i motorini dell’acqua davanti le abitazioni o aprivano le macchine posteggiate per rubare al loro interno.
Ma se l’emergenza extracomunitari non c’è, vuol dire che allora va tutto bene e si può stare tranquilli ad attraversare il centro storico la sera? No, perché purtroppo il cosiddetto sistema delle piazze, dopo la pedonalizzazione di quindici anni fa, si è trasformato in una sorta di periferia degradata e le diverse iniziative di rivitalizzazione si sono rivelate fallimentari. Castelvetranesi o no, il rischio di fare brutti incontri da quelle parti c’è sempre stato. E la possibilità di riapertura anche parziale del traffico, come deterrente, non può che suonare come un’altra sconfitta.
Forse il problema è proprio questo: il degrado che in altre città rimane confinato in periferia, a Castelvetrano si è trasferito nel centro storico. E mai come adesso si sente il bisogno di riappropriarsi dei luoghi, di viverli. Ma qualcosa si muove: bene hanno fatto gli Scout a sfilare così numerosi attraversando il sistema delle piazze. Altrettanto bella l’iniziativa dei “baldi giovani”, ultrasessantenni che sono scesi in piazza a cantare e suonare.
La differenza la fanno le persone.
Egidio Morici