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28/11/2023 06:00:00

Marsala, la Giunta Grillo e le dimissioni "fake" di Gerardi

 Le dimissioni come una barzelletta, quando le istituzioni non sanno reggersi su solide basi accade questo.

Ieri pomeriggio circolava la notizia, confermata da almeno quattro consiglieri comunali e da un deputato, che l’assessore Ivan Gerardi si fosse dimesso.

Notizia che è stata data al Palazzo VII Aprile attraverso una nota che reca un numero di protocollo, tutto si è consumato davanti alla seconda carica della città, Vincenzo Sturiano.

Nel tardo pomeriggio di ieri, poi, circolavano notizie di uno scherzo fatto ad alcuni consiglieri, per veicolare notizie infondate circa la stabilità della giunta di Massimo Grillo.
Una cosa è certa: l’unica notizia vera che hanno saputo veicolare è lo stato di salute dei consiglieri e del presidente d’aula, non adatti a rappresentare le istituzioni, giocando con le stesse e minandone la credibilità. Evidentemente hanno scambiato il ruolo ricoperto e gli spazi occupati con la classe della prima scuola d’infanzia, questione di nostalgia.

E’ tutto tragicamente comico, non si paga nemmeno il biglietto per certe grottesche immagini che arrivano, simbolo di una decadenza politico istituzionale non certamente degna della quinta città della Sicilia.

Ieri pomeriggio poi il presidente Sturiano asseriva a terze persone che non era a conoscenza di nulla, quando invece i consiglieri erano presenti durante l’arrivo di quella lettera di dimissioni.

Se la barzelletta era finalizzata a provocare irritazione in qualcuno di maggioranza o, peggio, di opposizione, l’unico obiettivo centrato è la netta incapacità a sedere su quegli scranni.

E’ solo l’inizio di un declino che vedrà Forza Italia prima forza politica autrice di questo atteggiamento, che non ha saputo rinnovarsi e ha, invece, attinto a forze elettorali, e non politiche, come Sturiano che presto, se non lo ha già fatto, creerà la sua area volendone dettare linea cittadina e a breve provinciale.

Succede tutte le volte in cui un partito decide di guardare solo ai numeri del consenso e non alla qualità dell’indirizzo politico.