Arrivano i tagli alle scuole. Lo ha voluto il governo Meloni. Ufficialmente, si parla di "razionalizzazione". In pratica, vengono chiuse alcune scuole, altre perdono l'autonomia e vengono accorpate. Dappertutto, in Sicilia, si leva un coro di proteste, tranne in provincia di Trapani.
Con il piano di dimensionamento, che si sta discutendo in queste settimane, chiuderanno più di cento scuole. In particolare, i nuovi parametri prevedono che entro due anni ogni istituto scolastico abbia almeno 900 alunni. Tutto nasce per contenere i costi, soprattutto per la denatalità che porta ad un numero decrescente di iscritti. Ma è anche vero che la politica ci mette lo zampino, e quindi in molti casi le scelte appaiono dettate più da opportunità politiche di favorire questo o quel dirigente che da reali necessità.
Per gli alunni cambierà poco: gli istituti si chiameranno in modo diverso ma le strutture rimarranno le stesse, a saltare saranno presidi e direzioni didattiche. A ciò seguiranno novità e differenze sul piano amministrativo e organizzativo degli istituti, soprattutto per quelli che si ritroveranno "spezzati" sotto la direzione didattica di due istituti diversi.
Il "Piano di dimensionamento e razionalizzazione provinciale della rete scolastica di ogni ordine e grado per l’ a.s. 2024/2025" è oggetto di discussione nell'ambito di una proposta eleborata dall'Ufficio scolastico provinciale. "Nella formulazione della proposta - scrive la dirigente dell'ufficio, Antonella Vaccara - si è proceduto anche ad un confronto con un tavolo tecnico costituito da Dirigenti Scolastici al fine di effettuare una puntuale valutazione delle istanze del territorio, delle dinamiche socio-economiche e del trend demografico, nonché con le organizzazioni sindacali. La scelta è stata quella di aggregare più scuole in "istituti Comprensivi", sopprimendo le direzioni didattiche e le scuole medie ancora autonome.
Circa le scuole superiori, sempre secondo la dirigente, "si è proceduto a valutare anche le possibili azioni volte a riorganizzare l’offerta formativa sul territorio degli Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado proponendo interventi volti a mantenere sui territori offerte formative equilibrate e rispettose delle istanze espresse dal territorio anche in considerazione della necessità di offrire efficaci strumenti di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica e dell’abbandono precoce del percorso formativo".
Il piano prevede anche l'annessione del Convito Audiofonolesi di Marsala, all'Istituto Statale Di Istruzione Secondaria Superiore A.Damiani. Ne viene fuori un mega istituto che comprende, a Marsala, il Cavour, il Mazzini, il Convitto e l'Agrario / Alberghiero, per intenderci.
L'unico taglio importante, a Marsala, riguarda il V Circolo di Strasatti, che viene fuso con l'Istituto Comprensivo "De Gasperi". Perde dunque il posto la preside Vita D'Amico, che ha condotto in questi anni diverse iniziative per consolidare la presenza della scuola in una periferia molto difficile. Il tutto nonostante, dati alla mano, il V Circolo abbia più alunni del De Gasperi, come si evince dalla relazione. A dirigere l'I.C. De Gasperi è Leonardo Claudio Gulotta, finito tempo fa nell'occhio del ciclone per via dell'inchiesta sullo zio, Gaspare, potente "barone" del Policlinico di Palermo, che avrebbe fatto diverse "raccomandazioni" per il nipote.Una vicenda che il dirigente scolastico non ha mai chiarito (ne abbiamo parlato qui).
I tagli più importanti in provincia sono ad Alcamo, dove infatti le proteste sono già in corso. “La circolare dell’assessore regionale Turano – dichiarano il Sindaco Domenico Surdi e l’assessore ai servizi scolastici Mario Viviano - delineando la soppressione delle direzioni didattiche e tenendo conto di una norma contenuta nella legge di bilancio nazionale che prevede un accorpamento degli istituti con meno di 900 studenti, tocca da vicino la nostra realtà scolastica locale. Una realtà che, come dimostrano i numeri, annovera al suo interno 4 istituti comprensivi ed una direzione didattica, San Giovanni Bosco, che ha un trend delle iscrizioni sempre in crescita, a riprova del fatto che è un’istituzione scolastica sana e storicamente ben inserita nel contesto sociale cittadino. La circolare di Turano – continua l’assessore – contiene dei criteri di rimodulazione della scuola regionale, e nello specifico alcamese, che risultano piuttosto astratti e calati dall’alto; fra l’altro non si capisce, come più volte riportato dai sindacati, perché l’Assessore Regionale non si avvalga dell’autonomia scolastica regionale e conseguentemente non adotti criteri di intervento tenendo delle realtà specifiche, anziché approvare ‘sic et simpliciter’ una norma nazionale che in Sicilia porterebbe alla sparizione di circa 92 istituti".
Qui le aggregazioni ad Alcamo.
Mentre a Pantelleria l'Almanza viene aggregato al D'Ajetti, importanti cambiamenti ci sono anche a Trapani, come si vede dal grafico.