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04/01/2024 06:00:00

Il mistero dell'acqua inquinata a Trapani

“Il problema è che in un caso di emergenza come questa, un’emergenza che si evince dalle carte del 17 dicembre, viene comunicata il 27 dicembre alla cittadinanza la presenza di acqua inquinata in queste strade, dove oltretutto non viene erogato il servizio di acqua”.

E’ l’affondo di Tore Fileccia, consigliere comunale del Movimento per l’Autonomia del Comune di Trapani, in merito alla questione dell’inquinamento delle acque potabile del quartiere Trapani Nuova, comunicata alla popolazione con 10 giorni di ritardo. Nel capoluogo di provincia è la terza volta in un mese e mezzo, che si verificano problemi di inquinamento dell'acqua potabile e il Comune è costretto a correre ai ripari con le ordinanze di divieto di utilizzo dell'acqua inviata nelle case dei cittadini.

Nello specifico il focolaio di inquinamento riguarda Via Nicolò Fabrizi e Via Nino Bixio, nel tratto compreso tra Via Livio Bassi e Via Nausicaa; Via XX Settembre da Via Bixio alla Via Romey; Via Nausicaa, dalla Via Dei Geranei a Piazza XXI Aprile; Piazza XXI Aprile. A queste strade, segnalate già il 7 dicembre 2023, si sono poi aggiunte Via Dalmazia e Via Dei Mille, tra Piazza XXI Aprile e Via Livio Bassi.

In questo fazzoletto di strade, dove insistono anche case popolari e istituti scolastici, alcuni residenti parlano di acque scure che uscivano dai rubinetti fino a due settimane fa. Attualmente l’erogazione è interrotta e il rifornimento è a carico del Comune, o almeno dovrebbe esserlo.

L’assenza di bilancio, unico strumento finanziario per far fronte all’emergenza - continua Fileccia - non consente neanche l’invio di autobotti o di erogare qualunque altro tipo di servizio garantito alla cittadinanza, che nel 2024 dovrebbe essere la normalità, soprattutto sotto l’aspetto igienico sanitario”.

Subito dopo Fileccia rincara la dose: "In zona i lavori rimarranno fermi e non si sa per quanto, perché Trapani non ha più un bilancio e l’ultimo previsionale è scaduto nel 2023. Mi dispiace che l’ultimo atto deliberativo dell’anno, sia stato l’aumento e la liquidazione degli stipendi degli amministratori. Le altre prerogative sui servizi indispensabili alla città, vengono messi in secondo paino e non si sa per quanto tempo perché il nuovo bilancio non si vede neanche all’orizzonte”.

Anna Restivo