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27/01/2024 00:00:00

Autonomia differenziata, il M5S: "Chi ha tradito La Sicilia venga alla scoperto"

 "Stanno spaccando l’Italia e affondando la Sicilia nel silenzio generale. Questa destra, Schifani compreso, è peggio dell’invasione delle cavallette. Occorre informare le persone di cosa li aspetta, che la sanità e le scuole, già messe malissimo, rischiano di implodere. Pure Musumeci ha tradito la Sicilia, mentre Schifani parla di aria fritta e ciancia di ipotetiche garanzie che non cambieranno la sostanza per indorare la pillola che ci stanno costringendo ad ingoiare. Presenteremo una mozione all’Ars, per impegnare il governo ad esperire tutti i tentativi possibili per fermare questa macchina infernale. Quantomeno capiremo chi sono i traditori della Sicilia, chi lavora veramente per i siciliani o chi per il proprio tornaconto personale, inchinandosi alla volontà del proprio partito per garantirsi una ricandidatura”. Queste le parole del capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca e del referente regionale M5S Nuccio Di Paola, dopo l'approvazione al Senato del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, “con il voto complice di tanti siciliani, che hanno tradito la Sicilia, Musumeci compreso, che appena qualche anno fa sul tema non appariva certo favorevole”.

«In Sicilia – dice De Luca – sembra di essere su un altro pianeta. Si parla di leggi per salvare gli ineleggibili, di spartizione senza pudore delle poltrone della Sanità e si pensa persino a riesumare le Province in contrasto con la legge nazionale. Nulla che interessi realmente ai siciliani che sicuramente avrebbero maggiormente apprezzato il governo regionale se avesse difeso i fondi Fsc che ci sono stati scippati dal governo Meloni o la sanità pubblica che va alla deriva. E tutto questo con Schifani accondiscendente, salvo una timida e fasulla protesta che, ovviamente, non ha portato a nulla»

«Quella in discussione a Roma – dice Di Paola – è una riforma che può avere ricadute negative molto, ma molto importanti e la stanno trattando come se si trattasse di una leggina insignificante. La gente non sa nulla o quasi di cosa li aspetta, per questo va informata preparandola per una successiva raccolta di firme per il referendum abrogativo».