La caduta della città di Marsala non è certamente solo ancorata all’operato di Massimo Grillo, eletto nel 2020, ma è anche vero che il primo cittadino ha contribuito in massima parte ad un declino che non porta con sé nemmeno la speranza della rinascita.
Quando ha azzerato la giunta per la prima volta ha sostenuto che avrebbe messo su una giunta multilingue, smart, che sapesse parlare ai giovani e bla bla bla. Fa strano come un sindaco che nasce politico, che a 18 anni è già nelle aule istituzionali, faccia il rottamatore di una classe dirigente che lo ha eletto, e senza la quale altrimenti sarebbe ancora ad accarezzare il sogno di amministrare la quinta città della Sicilia.
Eppure non bastano le strade al buio, la pista ciclabile riprogettata in malo modo, non basta l’illuminazione fatiscente, il verde pubblico che è vergognosamente abbandonato. Non basta la carenza di attività culturali di spessore, non bastano tutte le tragedie che sono visibili ad occhio nudo ma pure ci sono le letterine che accompagno le scuse di quanta inefficienza ci sia all’interno degli uffici e, quindi, della stessa amministrazione.
La farsa del teatro Eliodoro Sollima è degna di un tapiro d’oro: dopo avere consegnato alla città un teatro imbruttito e soprattutto rovinato, con una vernice non adeguata ed idonea, l’amministrazione aggiunge pezze (qui ci sono tutti gli articoli di Tp24 sulla vicenda).
Inchiodati alle responsabilità dalla Sovrintendenza e anche dalla Regione ci sono le giustificazioni pronte.
Il 24 gennaio l’amministrazione viene a conoscenza delle relazioni che obbligano il Comune al ripristino del teatro alla situazione quo ante il misfatto solo grazie all’intervento in Aula, all’ARS, dell’assessore Francesco Scarpinato.
Fino ad allora sogni tranquilli. Ed invece, non era vero nulla.
Perché carta canta e dice tutto. Il 4 dicembre è arrivata presso gli uffici comunali la lettera della Sovrintendenza con cui si dice al Comune che deve ripristinare il teatro Sollima rimuovendo la vernice che rovina il colore degli arredi.
Ebbene sindaco e giunta, dicono, di venirne a conoscenza solo il 24 gennaio, un mese e mezzo dopo. L’assessore Ignazio Bilardello ha subito richiesto agli uffici una relazione dettagliata su tutta la corrispondenza intercorsa tra Comune e Soprintendenza e su tutti gli atti consequenziali al sopralluogo al Teatro Sollima. Ma cosa accade? Ecco la giustificazione. La lettera non arriva sulla scrivania del sindaco: " E’ stata smistata dal Protocollo solo agli uffici tecnici e non alla scrivania del sindaco, come certificato dal sistema informatico del comune che traccia tutta la corrispondenza. Ragione per cui quando il sindaco, durante la Conferenza stampa del 5 gennaio, ha detto che il Comune era in attesa della relazione della Soprintendenza non era a conoscenza della nota del 4 dicembre”.
Ma la sceneggiata non finisce: “Ricevuta la nota della Soprintendenza - afferma il funzionario del comune Stefano Pipitone, Responsabile dei lavori al Sollima - non ho ritenuto di allertare ulteriormente il Sindaco, perchè la procedura era puramente tecnica e gestionale e il Sindaco aveva dato direttive politiche chiare già a novembre, di fatto anticipando le prescrizioni che la Soprintendenza avrebbe comunicato successivamente”. Quindi un funzionario del Comune, nonostante sia a conoscenza dell’importanza mediatica che ha avuto il fatto e nonostante sappia che ci sia una conferenza stampa, decide di non appesantire la giunta e il sindaco, con questo ulteriore pensiero ...
Questa si che è una sceneggiata da portare a teatro (insieme a quella del murale per Marisa Leo che il Sindaco ha fatto rimuovere "a sua insaputa"...). Basterebbe questo racconto per fare capire come funziona il rapporto tra amministratori e dirigenti al Comune, con funzionari che decidono in autonomia...
"Il Teatro comunale "E. Sollima" è patrimonio prezioso della Città di Marsala - commenta il consigliere comunale Gabriele Di Pietra -. Il senso di appartenenza deve far sentire nostro questo Teatro obbligandoci a difenderlo e tutelarlo in ogni modo. Grinta e passione sono gli ingredienti necessari per promuovere il valore culturale e sociale che il Teatro "E. Sollima" rappresenta. Ricordo bene alcune risposte ricevute. Altro che questione di luci e di foto scattate in tempi e condizioni diverse. I lavori effettuati sono uno scempio. Ripristino è la parola d'ordine. Serve il massimo impegno e seguirò da vicino la vicenda nell'attesa di ammirare nuovamente il Sollima nel suo massimo splendore".
Ecco il suo intervento in consiglio.