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21/02/2024 06:00:00

Le nomine nella sanità siciliana e le tragedie sul lavoro

 Gentile Direttore,
nel leggere oggi il Vs. articolo "I soliti noti della sanità siciliana", mi è venuta in mente l'ennesima tragedia sul lavoro occorsa l'altro giorno presso il cantiere Esselunga di Firenze.


I più si chiederanno, come dice il noto Di Pietro, "ma che ci azzeccano" le nomine dei Manager della Sanità siciliana con il disastro accaduto a Firenze?

Ed ecco spiegato (nella mia testa alquanto confusa) perché ho fatto questo volo pindarico.
Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro individua, specificatamente, quali Organi di vigilanza, in primis, l'Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, poi l'Ispettorato del Lavoro e, per quanto di specifica competenza, il Corpo dei VV.FF..
Tralasciando le specifiche competenze dei VV.FF., è risaputo che l'Ispettorato del Lavoro, istituito 7 anni fa da Matteo Renzi, ai tempi del Jobs Act, sia alquanto inadeguato a vigilare e contrastare gli illeciti a causa dell'annosa carenza di organico, motivo per cui lo scorso anno gli Ispettorati hanno proclamato 6 o 7 volte lo sciopero nazionale.

In prima linea, dunque, il legislatore ha voluto individuare in capo alle A.S.L. (per noi siciliani A.S.P.) il gravoso compito di controllo e vigilanza, per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Ogni A.S.L. annovera, infatti, un Dipartimento di Prevenzione, tra cui un'Unità Operativa denominata S.Pre.S.A.L., volta a garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, esercitando sia la funzione di promozione della salute nei luoghi di lavoro che le funzioni di vigilanza e controllo. 

A prescindere, anche in questo caso, dalla carenza di organico che paga ciascun Dipartimento di Prevenzione, mi chiedo se l'ubicazione di tale importante Servizio alla Sede di ciascuna Azienda Sanitaria (e, quindi, provinciale) possa agevolare i servizi di controllo e vigilanza sull'intero territorio di ciasuna Provincia.

Non sarebbe stato più opportuno che il legislatore demandasse tale compito alle Forze di Polizia, già opportunamente dislocate sull'intero territorio nazionale? Chissà, come è accaduto a me, a quante volanti dei Carabinieri, della Polizia, della Finanza o dei Vigili Urbani è capitato di notare qualche operaio edile senza casco o senza alcuna cintura di sicurezza su impalcature fatiscenti!
Ormai non fa più notizia la morte sul lavoro del singolo padre di famiglia che al mattino esce di casa per "sfidare" il lavoro, ci devono essere almeno due o tre caduti sullo stesso luogo di lavoro, per richiamare l'attenzione dei più! E tutti si dicono stupiti ed increduli!
Nonostante, quindi, il fallimento dell'attuale normativa in materia di sicurezza sul lavoro che annovera ogni giorno 3/4 morti, il legislatore, sia di dx che di sx, ritiene ancora giusto e proficuo che i Servizi di vigilanza e controllo in materia di sicurezza sul lavoro siano affidati alle A.S.L./A.S.P., dirette da quei Manager "opportunamente" individuati nei Palazzi regionali, mediante procedure solenni per dare una parvenza di merito all'operazione di spoil system, scelti tra i "soliti noti della sanità".


Il presidente Schifani, dopo le nomine dello scorso 31 gennaio, ha detto che "La giunta ha scelto figure qualificate sul piano della professionalità per la guida delle aziende e degli ospedali" ma, oltre a gestire Aziende ed Ospedali, in verità, questi Manager dovranno anche fornire le direttive ai dirigenti dei Servizi di Prevenzione volte a prevenire e contrastare le diffuse forme di illegalità in materia di sicurezza sul lavoro. Sono sicuro che il Governo regionale abbia scelto i migliori. Però, mi chiedo come adempierà in tale compito, ad es., il dott. Giuseppe Drago, il nuovo Manager nominato alla guida dell'A.S.P. di Ragusa, visto che, come riportato in un articolo del sito ragus@oggi.it del 1° febbraio scorso, il primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ha ritenuto tale nomina inopportuna, visto che "il dr. Drago è imputato in un importante processo per reati di non poco conto, nella sua veste di Direttore Sanitario Aziendale insieme ad Aricò ed altri".
Ma noi italiani siamo smemorati ed ipocriti, rimaniamo attoniti alla notizia di tragedie sul lavoro ma non facciamo nulla di serio per evitare che accada di nuovo!

Così come, dopo ogni terremoto ci disperiamo per la distruzione delle nostre case, le cui macerie seppelliscono i resti dei nostri cari ma auspichiamo nella sanatoria per gli immobili abusivi realizzati (tra l'altro, senza il rispetto delle norme antisismiche) che i nostri politici ci promettono in sede elettorale.
Insomma, vogliamo la legalità… ma che non turbi i nostri interessi!

Una vs. affezionata lettrice