Il Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe vedere l'avvio dei lavori in estate. A dichiararlo è l'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci: "Il massimo che si può fare è arrivare entro giugno al CIPE. Quel passaggio amministrativo 'sarà il momento di non ritorno' e permetterà di 'avviare i lavori in estate'".
Restano ovviamente tante le incognite e le posizioni contrarie al progetto che il Governo Meloni, e soprattutto Matteo Salvini, sta cercando di spingere.
Un progetto da 12 miliardi di euro sul quale si dibatte da decenni.
Al momento, la società Stretto di Messina sta "trasmettendo ai ministeri competenti la documentazione appena approvata, il 15 febbraio, dal Cda". Si tratta dell'aggiornamento al progetto definitivo, che era stato completato a gennaio e aveva bisogno del via libera del Consiglio di amministrazione. Il progetto andrà poi attraverserà poi "la conferenza dei servizi e le valutazioni di impatto ambientale".
Il primo ostacolo è l'approvazione del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Successivamente, il progetto dovrà superare le valutazioni di impatto ambientale. Un'ulteriore criticità è rappresentata dall'inchiesta della Procura di Roma, avviata a seguito di un esposto presentato da Angelo Bonelli, Elly Schlein e Nicola Fratoianni. L'esposto contesta la rapidità con cui è stato aggiornato il progetto definitivo.
Il Governo Meloni ribadisce la sua convinzione sull'importanza del Ponte. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, lo definisce un'opera fondamentale per il Sud Italia e auspica un rapido avvio dei lavori: "Il Ponte è un'opera pubblica attesa da un secolo, e ha un unicum: è indagata ancora prima di cominciare". Salvini ha poi allargato la critica alle opposizioni: "Abbiamo l'unico sindacato al mondo, la Cgil, che dice a priori no a un'opera pubblica che creerà migliaia di posti di lavoro. Noi siamo gli unici indagati a prescindere. Se volete una vita tranquilla andate alla scuola politica del Pd".
L'inchiesta della Procura di Roma sul Ponte sullo Stretto di Messina aggiunge un'ulteriore incognita al futuro del progetto. L'esposto presentato da Angelo Bonelli, Elly Schlein e Nicola Fratoianni ha acceso i riflettori su alcuni aspetti controversi della procedura di progettazione e realizzazione dell'opera.
I parlamentari contestano la mancata trasparenza da parte di Società Stretto di Messina S.p.A. (SdM SpA). In particolare, lamentano il diniego opposto alle loro richieste di accesso ad alcuni documenti fondamentali, tra cui la relazione di aggiornamento al progetto e l'atto negoziale con Webuild, la società che si è aggiudicata l'appalto.
Secondo i parlamentari, il rifiuto di SdM SpA di consegnare questi documenti impedisce di esercitare un adeguato controllo sull'operato della società e di verificare la correttezza della procedura. In particolare, si solleva il dubbio che l'aggiornamento del progetto sia stato realizzato in tempi troppo rapidi, a scapito di un'analisi approfondita.
La Procura di Roma dovrà ora valutare se sussistono gli estremi per aprire un'inchiesta formale (al momento non ci sono ipotesi di reato). L'esito delle indagini potrebbe avere un impatto significativo sul futuro del Ponte, determinando un rallentamento o addirittura un blocco del progetto.
Per Angelo Bonelli "Il Ponte sullo Stretto è un'opera inutile e costosa. Non ci sono le condizioni per realizzare un progetto di questa portata." "Abbiamo il diritto di conoscere tutti i dettagli di un progetto che costerà 12 miliardi di euro ai cittadini italiani", dice invece Schlein.
Il ministro Matteo Salvini tira dritto: "Il Ponte sullo Stretto si farà, nonostante le polemiche delle opposizioni. È un'opera fondamentale per il Sud Italia."
Il Governo Meloni e la Lega hanno accusato le opposizioni di essere contrarie alle opere pubbliche e allo sviluppo del Paese.
L'inchiesta della Procura di Roma è solo l'ultimo capitolo di una storia che divide.