“Ti auguriamo di essere la maestra di tutti gli angeli speciali che Dio ha voluto con sé”. Così le amiche hanno salutato Alice Culcasi, i cui sogni si sono infranti sabato 30 marzo alle prime ore dell’alba quando la sua vita è stata spezzata, a soli 22 anni, a causa di un incidente stradale in via Virgilio, a Trapani.
“In questi giorni ho scoperto una parte di mia figlia che non conoscevo – ha detto il padre, Gaspare Culcasi a conclusione della funzione religiosa – Di quanto amore era circondata. Le sue amiche, i bimbi di cui si prendeva cura, perché Alice amava i bambini, soprattutto i più bisognosi. Aveva attraversato un periodo oscuro, ma era rinata. È così che voglio ricordarla, sorridente come era lei”.
Il sorriso di Alice si è spento nella notte della processione dei Misteri, ha perso il controllo della Seat Ibiza sulla quale viaggiava, finendo la sua tragica corsa contro un albero. Nulla hanno potuto i soccorritori intervenuti nell’immediato, lasciando nello sconforto i genitori e il fratello, i parenti e tutti gli amici.
Lo sgomento è stato tale che per il funerale di Alice il sindaco Giacomo Tranchida ha proclamato lutto cittadino. La chiesa di San Pietro era gremita per l’ultimo viaggio di Alice. C’erano praticamente tutti. Nessuno ha voluto mancare all’abbraccio a lei ed ai genitori.
“Il silenzio prevale sulle parole. E mi chiedo a cosa servono le parole di fronte alla tragica realtà di questa bara – ha affermato durante l’omelia don Giuseppe Bruccoleri, parroco della chiesa di San Pietro -. Ci sentiamo sconvolti, arrabbiati e addolorati. Nessuno di noi avrebbe voluto essere qui oggi. Nessuno poteva immaginarsi che l'alba di sabato scorso si sarebbe trasformata in un istante di infinito dolore. Lo capisco dal cuore straziato dei genitori del fratello degli amici”.
E al termine della “toccante” omelia di don Giuseppe, in molti non sono riusciti a trattenere le lacrime, facendo partire un applauso liberatorio.
Fuori dalla chiesa solo le campane hanno rotto il silenzio del piazzale.
Lungo i muri della chiesa sono stati attaccanti degli striscioni con le parole accorate degli amici più cari.
“Vogliamo però ricordati com’eri. Pensare che ancora vivi. Vogliamo pensare che ancora ci ascolti e che come allora sorridi. Fino al cielo” c’era scritto su uno di questi e, accanto un altro, con la foto di Alice e una dedica: “Ad Maiora. proprio come tu dicevi. Verso cose più grandi, porta con te il tuo sorriso, raggiungi i tuoi obiettivi. Noi ti porteremo nel nostro cuore, perché li che sei sempre stata”.
Poi, l’uscita del feretro è stata accompagnata dalle note di “Ovunque sarai” di Irama.
“Ovunque sarai, ovunque sarò / In ogni gesto io ti cercherò / Se non ci sarai, io lo capirò / E nel silenzio io ti ascolterò” la prima strofa della canzone, con gli amici con indosso la foto della loro Alice stampata sulla maglietta bianca, in quel momento, hanno lasciato andare verso il cielo i tanti palloncini bianchi, ma anche rossi a forma di cuore, che avevano pronti per accompagnare la loro amata compagna in cielo.
Alice, adesso, si dedicherà agli angeli speciali che Dio ha voluto in Paradiso.