Continua a suscitare sgomento e rabbia la tragedia sul lavoro avvenuta ieri a Casteldaccia, dove 5 operai hanno perso la vita dopo essere scesi in una vasca di raccolta delle acque reflue profonda dieci metri, situata in via Nazionale.
Secondo quanto ricostruito finora dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo, che stanno indagando sull'accaduto, gli operai non avrebbero dovuto scendere fisicamente nella vasca, in quanto l'appalto prevedeva operazioni di spurgo dai pozzetti in superficie.
Le vittime, tutte dipendenti della ditta Quadrifoglio Group, erano impegnate in lavori di manutenzione della rete fognaria quando, per motivi ancora da chiarire, sono entrate nella vasca e hanno inalato esalazioni tossiche, perdendo la vita.
I primi rilievi effettuati dai Vigili del Fuoco intervenuti sul posto hanno riscontrato livelli elevatissimi di gas tossici, oltre la scala rilevabile dagli strumenti in dotazione. Il comandante dei Vigili del Fuoco ha spiegato che la concentrazione di gas era talmente elevata da superare il fondo scala degli apparecchi di rilevazione, oltre il valore di 100.
Sono ancora molti gli aspetti da chiarire su quanto accaduto: bisognerà capire perché gli operai siano scesi nella vasca se l'appalto non lo prevedeva e come mai non avessero con sé maschere o altri dispositivi di protezione individuale. Le indagini dovranno fare luce sulla dinamica e le eventuali responsabilità.