Slitta al 27 maggio prossimo l'udienza preliminare a carico dei 14 indagati nell'inchiesta "Aspide" (gip Giancarlo Caruso) che ipotizza un sistema di corruzione all'interno dell'ASP trapanese.
La richiesta di rinvio a giudizio era stata firmata dal Procuratore della Repubblica Gabriele Paci e dai PM Sara Morri e Francesca Urbani.
Ieri, in aula, si sono verificate solo le rinunce dei difensori di Antonio Sparaco (ora difeso dall'avvocato Biondo di Palermo) e Anna Lisa Bianco presidente del consiglio comunale di Trapani (assistita dall'avvocato Lillo Fiorello).
Restano confermati gli altri legali: l'avvocato Salvatore Trapani per Fabio Damiani; l'avvocato Vincenzo Barreca per Gioacchino Oddo; l'avvocato Nino Borsellino per Carlo Gianformaggio; gli avvocati Maria Teresa Camilleri e Sergio D'Angelo per Gaspare Gianformaggio; l'avvocato Vincenzo Agueli per Giovanni La Iaco Fullone; l'avvocato Leonardo Agate per Antonella Federico; l'avvocato Gianfranco Puccia per Valentina Cruciata; l'avvocato Francesco Cardillo per Attilio Giuseppe Bonavires; l'avvocato Salvatore Gignagli per Antonina La Commare; l'avvocato Vincenzo Fragalà per Ranieri Candura; l'avvocato Maria Luisa Caleca per Bartolomeo Gisone.
Le accuse - Le ipotesi di reato contestate a vario titolo agli indagati, tra cui l'ex manager dell'ASP Fabio Damiani, l'ex direttore sanitario Gioacchino Oddo e Anna Lisa Bianco, riguardano presunte turbative d'asta, corruzione, concussione, abuso d'ufficio e rivelazione di segreti. Tra le contestazioni più gravi, quella mossa all'ex direttore sanitario Oddo, che avrebbe ottenuto prestazioni sessuali in cambio del rilascio di una patente speciale.