Oggi a Trapani sarà ospite del Comune, per la rassegna "Trapanincontra", Sifgrido Ranucci. Volto noto della Rai, Ranucci è alla guida di Report, il noto programma di inchiesta che va in onda da anni su Rai Tre.
Ranucci, nell'occasione, presenterà il suo libro "La scelta", che racconta il suo lavoro di giornalista, quello della squadra di Report, ed entra nei retroscena di alcune inchieste del programma Rai: "Il giornalismo di inchiesta - spiega Ranucci nel libro - dà coraggio a chi lo fa e soprattutto a chi lo segue".
Ah, il coraggio.
Tra i libri più famosi di Ranucci c'è una formidabile inchiesta pubblicata nel 2010 con Nicola Biondo, "Il patto", sulla trattativa Stato - Mafia. Proprio Nicola Biondo è stato l'autore, con il direttore di Tp24, Giacomo Di Girolamo, e la collaborazione di tutta la redazione, di un'inchiesta pubblicata un paio di mesi fa sul nuovo "re" di Trapani - come si definisce lui - Valerio Antonini. Un lavoro di ricostruzione giornalistica serio, dettagliato, completo, come è stato riconosciuto da più parti fuori Trapani.
A Trapani, invece, la reazione è stata volgare e scomposta. Antonini, adesso padrone anche dell'unica tv locale, Telesud, ha utilizzato la sua televisione per attaccare direttamente e cafonamente i giornalisti e la testata. Abbiamo denunciato minacce ed offese ricevute. Fino allo striscione contro il direttore Di Girolamo esposto allo stadio provinciale di Trapani, caso più unico che raro. Sia l'inchiesta, che le sue spiacevoli conseguenze per i giornalisti che l'hanno realizzata, ha avuto una vasta eco nazionale, da Repubblica, al Fatto.
Solo a Trapani nessuno ha detto nulla. Non una parola il Sindaco, Giacomo Tranchida, non una parola gli assessori, non una parola i consiglieri di maggioranza e di opposizione. Mai mettersi contro il "re" di turno. Anzi, le uniche parole dette dal primo cittadino sono state quelle per un pietoso video realizzato dalla tv di Antonini per celebrare il primo anniversario della "venuta" a Trapani del nuovo padrone.
La stessa amministrazione che non ha detto nulla, dunque, accoglie adesso con grande partecipazione di pubblico e di politici in prima fila, il bravo Ranucci, simbolo del giornalismo di inchiesta.
E' storia vecchia, per carità. Tp24 esiste dal 2006, e lo sapevamo sin dal primo giorno, come funziona: il giornalismo di inchiesta piace quando è praticato fuori, lontano dagli occhi, quando non ficca il naso nelle questioni locali, quando non disturba i potenti di turno. Altrimenti diventa motivo di scherno per chi lo fa. Quando, in un'altra occasione, Tp24 raccontò l'inquinamento del voto a Trapani ed Erice, Tranchida ci definì "giornalai", "scribacchini", utilizzando altre espressioni scomposte e volgari (ma senza riuscire, di fatto, a smentire nulla di quanto da noi ricostruito).
Giusto per citare un altro esempio: una volta il direttore di questo giornale, Giacomo Di Girolamo, fu denunciato dal Sindaco di Marsala, perchè con le sue inchieste, sosteneva l'avvocato pagato con i soldi dei contribuenti, "rovinava l'immagine turistica della città". In quell'anno, lo stesso Sindaco, aveva lanciato il premio giornalistico "Paolo Borsellino", vinto da una brava collega, inviata in Siria di un tg nazionale. Vinse lei la prima edizione del premio. Già dalla seconda edizione, invece, il premio non si tenne più.
Forse non c'erano più giornalisti in Siria, vai a capire.
***
Qui la prima puntata dell'inchiesta su Valerio Antonini
Qui la seconda puntata dell'inchiesta su Valerio Antonini
Qui la terza puntata dell'inchiesta su Valerio Antonini
Qui la quarta puntata dell'inchiesta su Valerio Antonini
Qui la quinta puntata dell'inchiesta su Valerio Antonini