L'immagine di Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta alla mafia, si erge come un'icona pop all'interno del Museo San Rocco di Trapani. Un'opera che non vuole solo ricordare, ma anche educare, creando un inaspettato dialogo tra la sacralità delle icone bizantine e la contemporaneità della street art.
L'opera, volutamente collocata nello spazio della "didattica del silenzio", invita alla meditazione e alla riflessione. Come spiega il direttore del Museo, don Liborio Palmeri, la scelta di questo luogo non è casuale: "Si trova vicino ad antiche icone bizantine, con le quali condivide un linguaggio comune fatto di ripetizione e simboli".
Falcone, dunque, diventa un santo laico, un eroe moderno da venerare per i suoi valori di giustizia e verità. Un messaggio reso ancora più fruibile grazie all'utilizzo di un linguaggio pop, vicino ai giovani, che trae ispirazione dal fumetto e dai media.
L'accostamento tra le icone bizantine e la pop art non è così insolito. Come sottolinea don Palmeri, "Andy Warhol, uno dei padri della Pop Art, era figlio di una madre cattolico-bizantina e la sua arte è ricca di riferimenti religiosi". Celebri le sue icone di Marilyn Monroe e Liz Taylor con lo sfondo dorato, che rimandano alle icone bizantine.
"Giovanni Falcone, corrisponde a questo messaggio, ovviamente con un linguaggio adatto molto ai ragazzi, tratto dal fumetto e dall'uso dei media. Collocato in quel punto, dunque, Giovanni Falcone viene accostato a coloro che per la loro fede hanno ricevuto il martirio. Egli rappresenta una "santità laica" - conclude on Liborio Palmeri - che dovrebbe appartenere a tutti, credenti e non credenti, basata sui valori della Giustizia e della Verità. Ricordare, sì, ma per educare!"