Il murale dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere di Sant’Alberto, è stato vandalizzato con la scritta “cosa nostra” e rovinato da segni offensivi, contro la prima edizione di "Casa nostra", iniziativa di giustizia creativa, promossa dal Comune di Trapani e organizzata da Elena Alaimo.
La manifestazione si è svolta a ridosso del 23 maggio, anniversario della strage di Capaci avvenuta in quel giorno del 1992. Da qui il nome “Casa Nostra”, per un momento partecipato di riappropriazione di un termine solitamente associato alla mafia siciliana. Durante la manifestazione, alcuni ragazzini hanno urlato contro i partecipanti e altri lo hanno fatto transitando in auto.
“Non mi sono impaurita – racconta Elena Alaimo -, ma è triste sapere che il murale dedicato a Falcone e Borsellino, è stato imbrattato dopo solo pochi giorni dalla sua realizzazione. Siamo lontani dalla sconfitta della mafia, nonostante la morte di Matteo Messina Denaro. E anche se ancora non sappiamo chi sia l’erede, la mafia esiste anche in un ragazzino che vandalizza il murale con un cero. Sarebbe bello che si portasse avanti un programma che parli e cambi la mente dei ragazzi”.
Tanti gli attestati di solidarietà che hanno ricevuto gli organizzatori, mentre l’amministrazione comunale pensa a posizionare in zona le telecamere di videosorveglianza.
E sull'attavo vandalico ai danni del murale di Falcone e Borsellino c'è l'intervento della deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi: «Il boschetto di via Salemi è per me un posto del cuore. Non ho difficoltà a riconoscere gli sforzi di questa amministrazione comunale che ringrazio per aver accolto il nostro appello, dopo l’evento “Alberi per il futuro”, a riqualificare questo spazio verde, prima luogo di degrado e insicurezza. Oggi chiedo al sindaco Tranchida e alla amministrazione comunale un ulteriore impegno con gli abitanti del quartiere e con i trapanesi, che vi si installi un impianto di videosorveglianza».
«In pochi mesi – continua la deputata – associazioni, cittadini, famiglie hanno imparato ad apprezzare e vivere questa area verde con iniziative rispettose dei valori sani della cittadinanza, ispirate anche ai valori della legalità e del rifiuto di ogni forma di mafia. La videosorveglianza contribuirà al rispetto dell’area e alla tutela di questa forma di arte donata alla fruizione di tutti».
«Che si possa imbrattare il murales di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino credo sia un atto di una gravità inaudita, a prescindere dal fatto che sia all’accesso di un “boschetto” che oggi è emblema anche di una rinascita culturale e ambientale a cui la
città di Trapani aspira e dovrebbe aspirare. Che lo si faccia per rifiuto dei valori di legalità e giustizia che Falcone e Borsellino rappresentano mi sembra preoccupante e conferma che, forse, stiamo abbassando la soglia dell’attenzione rispetto a una cultura mafiosa di cui non ci siamo affatto liberati. Se poi, come forse è meglio sperare che sia, è stato fatto solo per noia o per far parlare di sé, si sappia che l’unica cosa che si dirà degli ignoti vandali è che sono dei poveri ignoranti. Il loro gesto la dice lunga su una
povertà culturale che investe anche il modo in cui taluni intendono gli spazi collettivi in questa città».