Le elezioni europee hanno appena concluso un altro capitolo politico in Sicilia, lasciando dietro di sé non solo nuovi eletti ma anche l'inizio di una danza di potere che promette cambiamenti significativi a Palazzo d'Orleans. Il risultato delle urne ha infatti segnato una vittoria significativa per Forza Italia, che si riafferma come primo partito nell'isola, sorpassando Fratelli d'Italia di ben 52.000 voti.
Il neo parlamentare europeo Marco Falcone, di Forza Italia, ha già annunciato la sua intenzione di prendere posto a Strasburgo, lasciando quindi vacante la sua posizione di assessore all'Economia. Al suo posto, si profila un possibile rimpasto di giunta, influenzato dall'esito elettorale e dall'ombra lunga degli ex presidenti.
Un nome che circola con insistenza è quello di Caterina Chinnici, anch'essa candidata di Forza Italia, che pur non essendo stata eletta al Parlamento europeo ha raccolto oltre 90.000 voti. La sua possibile inclusione nella giunta regionale, magari alla guida dell'assessorato alla Salute, potrebbe rappresentare un significativo ritorno di fiamma nella politica regionale, riprendendo un legame con il passato, in particolare con Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione e figura chiave nella sua precedente nomina.
L'elezione europea ha anche riscosso interesse per il risultato di Massimo Dell’Utri, che ha ottenuto 68.000 voti. Questo risultato non solo rafforza la posizione di Forza Italia ma segnala anche il potenziale ritorno di figure storiche come Totò Cuffaro, attraverso l'influenza di Dell'Utri e il partito Noi Moderati che rappresenta a livello regionale.
Il rimpasto di giunta, dunque, si prospetta come un'occasione per rimescolare le carte in tavola, considerando il nuovo peso elettorale e i legami storici e attuali che si intrecciano dietro le quinte del potere regionale. Gli sviluppi futuri dovranno confermare come questi cambiamenti influenzeranno la gestione dell'amministrazione e le politiche future in Sicilia, in un contesto politico che continua a essere tanto fluido quanto imprevedibile.
Dopo la pausa elettorale, intato,c’è stato un colloquio, a Palazzo dei Normanni, tra il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, e il governatore della Sicilia, Renato Schifani. E’ stato fatto un punto sulla ripresa dei lavori parlamentari, in particolare sulla necessità di procedere con la riforma dei consorzi di bonifica, approvata dalla giunta Schifani un anno fa con l’obiettivo di mettere ordine in un sistema che presenta diverse criticità. Proprio ieri ha ripreso a pieno ritmo l’attività delle commissioni parlamentari.
Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dichiarato che i risultati elettorali non influenzeranno gli equilibri interni del governo regionale, sottolineando la continuità rispetto alla volontà espressa dagli elettori nel settembre 2022.
Schifani ha espresso la speranza che le discussioni su un possibile rimpasto di giunta si concludano rapidamente, preferibilmente prima dell'estate, in modo da poter concentrare l'attenzione su questioni più concrete e urgenti per i cittadini e per il governo.
La vittoria di Forza Italia, che ha superato Fratelli d'Italia diventando il primo partito in Sicilia, pone delle nuove sfide per Schifani, che è chiamato a gestire il rapporto con storici esponenti politici regionali ora rientrati in scena, come Totò Cuffaro e Saverio Romano, il cui sostegno è stato cruciale per il successo del partito. Questi rapporti rinnovati segnano una strategia di allargamento e consolidamento dell'area moderata e liberale sotto l'egida di Forza Italia.
Il presidente ha inoltre evidenziato i successi della sua amministrazione, in particolare l'accordo firmato con il governo centrale che ha garantito alla Sicilia significativi fondi per lo sviluppo infrastrutturale e per progetti strategici come la conversione dell'aeroporto di Comiso e la riattivazione dei dissalatori.
In risposta alle critiche sulle dinamiche di potere interne al centrodestra siciliano, Schifani ha ribadito la sua intenzione di rendere conto agli elettori, rispettando le proporzioni rappresentative dei partiti nella coalizione. La sua priorità rimane quella di governare efficacemente, senza lasciarsi distrarre dalle speculazioni su una possibile ricandidatura.
Infine, il presidente ha sottolineato l'importanza di far sentire la voce della Sicilia in Europa, con particolare riferimento alla questione dell'insularità, recentemente riconosciuta nella Costituzione italiana, e ora da promuovere anche nel contesto europeo per garantire che le specificità dell'isola siano adeguatamente considerate in sede di politiche UE.
In sintesi, il voto europeo conferma il forte radicamento di Forza Italia in Sicilia, e sebbene non scuota gli equilibri del governo regionale, apre nuovi scenari per il futuro politico dell'isola nel contesto più ampio dell'Unione Europea.