Totò Cuffaro, leader nazionale della DC, le elezioni europee sono andate bene?
Abbiamo avuto la possibilità di partecipare contribuendo a far crescere il PPE anche se avevano cercato di escluderci dal convivio dei popolari.
Non ci giriamo attorno: alcuni partiti vogliono i vostri voti ma non il simbolo. C’è una bella ipocrisia nella gestione del consenso e anche nel fare politica?
Alcuni partiti volevano i nostri voti ma non la DC col suo simbolo, preoccupati del consenso che i candidati DC avrebbero raccolto. Hanno persino utilizzato me come clava strumentalmente. Molta ipocrisia ed il tentativo di non doversi confrontare con la presenza della DC nel territorio e nelle comunità locali.
Nel prossimo rimpasto di giunta regionale la DC conferma i suoi due assessori?
I nostri due assessori hanno operato molto bene, sempre presenti in giunta e hanno fatto tutto quello che potevano fare per spendere risorse comunitarie, hanno perfezionato più bandi rispetto ad altri assessorati. Sono stati leali e hanno lavorato per la coalizione, non c’è alcun motivo per essere sostituiti, la loro esperienza e faremo ancora bene insieme.
Facciamo un bilancio di questo governo regionale? Il governatore Schifani avrebbe potuto osare di più?
Il presidente Schifani fino ad oggi ha fatto molto bene, ha affrontato temi difficili, li ha portati avanti e li ha risolti, altri sono in via di risoluzione. Con la sua presenza, insieme alla coalizione di governo, il presidente può continuare con maggiore forza il suo lavoro, specie dopo il risultato delle elezioni europee che lo hanno visto vincitore. Noi continueremo con lealtà ad essere accanto al governatore, la compattezza della coalizione consentirà al presidente Schifani di continuare un buon lavoro per una buona politica.
In Sicilia il centro di Calenda e di Renzi non decolla, non è nemmeno nella pista di lancio. C’è uno spazio da creare oppure il centro è rappresentato saldamente da altri partiti?
L’onorevole Calenda, in questa campagna elettorale, più che fare il leader della sua coalizione ha pensato di utilizzare me come clava per risolvere i suoi problemi di alleanze con Renzi e soprattutto con +Europa. E’ una cosa che non riesco a capire perchè i leader in politica devono occuparsi dei programmi. Gli elettori queste cose le sanno valutare e apprezzare e il risultato è stato quello che è stato. Il senatore Matteo Renzi, invece, voleva portare avanti un grande progetto che era quello del Centro, lo aveva fatto con convinzione, aveva raccolto disponibilità e poi incredibilmente ha fatto marcia indietro, lasciando l’idea di un grande progetto che avrebbe potuto realizzarsi per mettersi dentro una indistinta coalizione di idee e di valori che non ha trovato riscontro nel consenso degli elettori. Mi dispiace perché la sua idea di Centro avrebbe potuto essere una idea che oggi sarebbe stata una realtà post elettorale, perché avrebbe superato lo sbarramento, cosa che invece non è accaduta per Stati Uniti d’Europa perché gli elettori non ne hanno capito il messaggio e lo scopo. Una grande occasione perduta.
Cuffaro, lei ha tutte le carte in regola per tornare attivamente all’elettorato che già lo premia. Preferisce continuare in panchina?
Mi sono ritagliato un ruolo per stare in panchina ma in panchina non ci stanno solo le riserve, ci sta anche l’allenatore. Lo scopo dell’allenatore è fare crescere la squadra, organizzare il gioco e selezionare la classe dirigente che è quello che sto facendo. I risultati ci sono e sono sotto gli occhi di tutti a cominciare dalle amministrative e dalle regionali. Continuerò questo mio lavoro di allenatore, non è un ruolo secondario, oggi nelle squadre calcistiche la richiesta più importante che c’è sul mercato è il ruolo dell’allenatore oltre che delle punte.
Tra attività in Burundi e buona produzione di vino quale Cuffaro vedremo in versione estiva?
Vedremo entrambe le versioni. Vedremo la versione del medico, lo posso dire perché sono stato riabilitato, che va in Burundi per seguire le opere che stiamo costruendo, insieme all’associazione Aiutiamo il Burundi e insieme all’amico Stefano Cirillo. Andremo a breve ad inaugurare una nuova casa per mamme e bambini, in Burundi le ragazze diventano mamme a 12 anni e non sanno se sono mamme o bambine, noi le aiutiamo a crescere. Dovendo vivere faccio anche l’agricoltore con grande passione, nei prossimi giorni mi dedicherò ai fico d'India e sono pure un coltivatore di uva, con questo clima la vendemmia sarà sicuramente anticipata. Questa uva diventerà un buon vino, lo faccio con grande passione e da quest’anno con una motivazione in più: stare insieme a mio nipote, dedicare più tempo a lui che è la mia speranza e la ragione della mia vita. Lo porterò con me a vendemmiare l’uva in un vigneto che ho voluto dedicare a lui: “Le vigne di Totuccio”.