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08/07/2024 14:24:00

"Messina Denaro chiedeva sempre quanto tempo gli restava da vivere"

Tre medici oncologi della clinica “La Maddalena” di Palermo sono stati ascoltati, in Tribunale, a Marsala, come testi della difesa, nel processo al dottor Alfonso Tumbarello, 71 anni, ex medico di base di Campobello di Mazara (Tp), imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati medici a nome di “Bonafede Andrea”, classe ’63, per consentire al capomafia castelvetranese Matteo Messina Denaro, poi deceduto, di potersi curare. I tre medici chiamati a deporre dagli avvocati difensori Giacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo sono stati Antonella Marchese, Chiara Ancona e Antonio Testa.

Tutti hanno affermato di averlo conosciuto come Andrea Bonafede. La dottoressa Marchese ha riferito che Matteo Messina Denaro “era molto preoccupato del dopo… cercava di sapere con chiarezza quanto tempo gli rimaneva ancora da vivere”. Aggiungendo: “L’ho conosciuto durante i trattamenti chemioterapici a cui si sottoponeva. L’ho incontrato più volte durante quel periodo. Al termine della chemioterapia veniva rilasciata una relazione con le varie prescrizioni. Il paziente veniva contattato dalla struttura il giorno prima dell'appuntamento per la terapia. Il rapporto era di tipo normale fra paziente-medico che si incontrano ogni 14 giorni. Non ha mai richiesto un certificato Inps. Si presentava come una persona benestante, ben vestito, con abiti firmati. Si è sempre presentato da solo. Ogni tanto, parlava di una figlia”. Chiara Ancora, invece, ha dichiarato: “Ho visto il paziente tre o quattro volte durante il trattamento chemioterapico. Ho fatto delle prescrizioni al domicilio e relazioni sulle terapie da seguire a casa. Non ho avuto rapporti diversi da quello medico paziente”. Il dottor Antonio Testa, infine, ha detto di averlo avuto in cura per “tre o quattro mesi” e di avere scoperto che si trattava del boss mafioso Matteo Messina Denaro “solo il giorno dell’arresto”. Aggiungendo: “Si erano creati dei normali rapporti medico-paziente. Il Bonafede si presentava molto educato”.

Altri due medici non si sono presentati in Tribunale e verranno nuovamente citati per l’udienza del 16 settembre. Lunedì prossimo, intanto, dovrebbero essere ascoltati altri quattro testi della difesa. Parti civili nel processo a Tumbarello sono l’Ordine dei medici della provincia di Trapani, l’associazione Antiracket e Antiusura di Trapani, entrambi rappresentati dall’avvocato Giuseppe Novara, l'associazione “Antonino Caponnetto”, i comuni di Campobello di Mazara e Castelvetrano. E’ la prima volta che l’Ordine dei medici di Trapani si costituisce contro un proprio iscritto.