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11/07/2024 06:00:00

Operazione "Scialandro": Udienza Preliminare a Palermo per 17 Indagati

 Oggi, nell'aula bunker del Pagliarelli a Palermo, si tiene l'udienza preliminare per l'operazione antimafia "Scialandro", un'inchiesta che ha fatto emergere profonde connessioni mafiose nella provincia di Trapani. L'operazione, condotta dalla Dia, dai Carabinieri e dalla Polizia, ha portato all'avviso di conclusione delle indagini per 17 dei 31 indagati coinvolti, con accuse che spaziano dall'associazione mafiosa all'estorsione e all'intestazione fittizia di beni.

Tra i nomi di spicco figurano Pietro Armando Bonanno e Mariano Minore. Bonanno, un mafioso storico tornato in libertà dopo una lunga carcerazione, è sospettato di aver ripreso un ruolo attivo nelle attività mafiose trapanesi. Nonostante i sospetti su di lui per responsabilità omicidiarie, non è mai stato condannato per omicidio, ma solo per appartenenza all'associazione mafiosa. Mariano Minore, invece, figlio e nipote di potenti boss degli anni '70 e '80, pare stia riemergendo nella scena mafiosa locale.  "Uno nasce con una stidda….io seguo la linea perfetta che mi ha lasciato mio padre”, andava raccontando Mariano Minore mentre al bar si intratteneva con i suoi amici. La cosca dei Minore, dopo l'uccisione di Totò Minore, era stata "posata" dai corleonesi, con Vincenzo Virga che ne aveva preso il controllo diventando uno dei mandanti della strage di Pizzolungo e dell'omicidio del giornalista Mauro Rostagno.

L'operazione "Scialandro" ha avuto un forte impatto sull'amministrazione comunale di Custonaci. Tra gli indagati figura l'ex sindaco Giuseppe Morfino, anche se la sua posizione, insieme ad altre, è stata stralciata. Il vice sindaco, Carlo Guarano, è stato arrestato con l'accusa di essere un assessore "in quota Cosa nostra". Un altro nome significativo è quello di Giuseppe Costa, coinvolto nel sequestro e nell'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso per vendetta contro il pentimento del padre.

L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato agli indagati e ai loro difensori alla fine di aprile, ed è stato firmato dai pm Beux, Brandini e De Leo del pool di magistrati della Procura distrettuale antimafia di Palermo. Tra i destinatari dell'avviso figurano Gaetano Barone, Pietro Armando Bonanno, Giuseppe Costa, Santo Costa, Gaetano Gigante, Luigi Grispo, Carlo Guarano, Andrea Internicola, Francesco Lipari, Paolo Magro, Giuseppe Maltese, Vito Manzo, Giuseppe Maranzano, Mario Mazzara, Roberto Melita, Mariano Minore, Francesco Todaro e Giuseppe Zichichi.

Nelle 230 pagine dell’ordinanza si parla di rapporti opachi tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e le famiglie mafiose. I boss avrebbero anche imposto alla giunta i nomi di chi doveva ricevere i contributi economici post-Covid. Sarebbero anche riusciti a pilotare l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, una delle quali aveva assunto fittiziamente un ergastolano solo per consentirgli di beneficiare della semilibertà. Il controllo socio-economico del territorio veniva attuato pure attraverso estorsioni e intimidazioni aiu danni di aziende agricole per dissuaderle dall’acquisto di terreni finiti nel mirino dei mafiosi