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19/07/2024 06:00:00

Inizia una vendemmia drammatica in Sicilia. La siccità brucia l'uva: -70%

La siccità in Sicilia sta devastando l'agricoltura e gli allevamenti. Non c'è più fieno, la produzione di frutta è in crisi, il settore agricolo in generale è segnato dall'assenza di acqua. 

E anche la vendemmia rischia di subire un duro colpo.  

La vendemmia in Sicilia per il 2024 si presenta con un bilancio contrastante, fortemente segnato dalle condizioni climatiche avverse e dalle difficoltà nella gestione delle risorse idriche. La Cia Sicilia Occidentale ha delineato un quadro complesso: mentre alcune aree delle province di Palermo e Trapani possono aspettarsi una raccolta di qualità, altre zone, come l'areale mazarese, stanno affrontando perdite drammatiche che oscillano tra il 50 e il 70%.

Lotta contro la siccità

Camillo Pugliesi, presidente della Cia agricoltori Sicilia occidentale, ha spiegato che, nonostante un leggero miglioramento della qualità delle uve rispetto al 2023, anno dominato dalla peronospora, la siccità continua a rappresentare una grave minaccia. In alcune aree, la situazione è stata mitigata dall'utilizzo di laghetti privati e riserve idriche limitate, ma i vigneti che dipendono dalla diga Trinità, a Castelvetrano, sono in grave difficoltà. Questo bacino, a causa di problemi di sicurezza, non può essere utilizzato a pieno regime, lasciando centinaia di aziende agricole senza acqua sufficiente.

“La nostra priorità – afferma Pugliesi – è aprire una discussione su soluzioni strutturali, come l'uso delle acque reflue per l'irrigazione agricola e la realizzazione di nuovi pozzi e laghetti aziendali. L'Assessorato sta lavorando su queste misure con fondi del PSR per evitare che migliaia di ettari restino senza irrigazione.”

 

Il grido di allarme dei produttori

Matteo Paladino, vicepresidente della Cia Sicilia Occidentale, sottolinea che l'irrigazione di soccorso fornita dal consorzio di bonifica è solo un palliativo per mantenere in vita le piante, non sufficiente per garantire una produzione adeguata. “C’è rabbia e frustrazione – dice Paladino – perché avevamo l’opportunità di raccogliere acqua nella diga Trinità durante due eventi piovosi in primavera, ma è stata sversata per problemi di sicurezza. Il risultato è che oggi ci ritroviamo con una diga praticamente vuota, una siccità che dura da un anno e mezzo e i nostri vigneti secchi. Chiediamo alla politica che si interessi di questo territorio.”

“La produzione? Peggio di come sta andando... – racconta Tommaso Giglio, produttore – veniamo dai gravissimi danni del 2023 causati dalla peronospora e dal deficit di irrigazione. In primavera hanno buttato acqua a mare per 45 giorni, noi ci siamo ostinati a coltivare questa terra, ma senza irrigazione la vite non sopravvive. Abbiamo perdite del 70 percento e non vediamo futuro per queste coltivazioni. Se lo Stato ci garantisce l’acqua noi continuiamo a coltivare queste terre, altrimenti ce lo dicano chiaramente e diamo i terreni al fotovoltaico e all’eolico. E qua diventa un deserto.”

“La mancata gestione del bene acqua – aggiunge un altro produttore, Vito Magaddino – sta avendo ripercussioni notevoli su cantine sociali, aziende private, famiglie e tutto l’indotto. Di contro sono aumentati tutti i costi. Questa provincia, che era tra le più vitate al mondo, oggi ha una produzione che si va riducendo anno dopo anno. Per la sopravvivenza di questo territorio l’irrigazione è fondamentale.”

Un altro lago si è prosciugato

La grande siccità che dura da oltre un anno ha prosciugato il lago artificiale Fanaco, situato nel territorio comunale di Castronovo di Sicilia, nel Palermitano. Questo fenomeno si aggiunge alla scomparsa del millenario lago di Pergusa e al prosciugamento del lago artificiale dell’Ogliastro. La situazione è ulteriormente aggravata dalla riduzione dei volumi d'acqua nel fiume Simeto, il più grande fiume siciliano.

Secondo l'Autorità di Bacino del Distretto idrografico regionale, nei bacini isolani i milioni di metri cubi utilizzabili sono solo 121 su un totale attuale di 267 milioni, con una diminuzione del 21% rispetto al mese precedente. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, la diminuzione sale al 50%, con una perdita complessiva di 261 milioni di metri cubi d'acqua in un anno. Questa crisi idrica colpisce duramente l’agricoltura, l’ambiente e la vita quotidiana di milioni di persone, con danni stimati a circa due miliardi e mezzo di euro entro fine anno se la situazione non migliorerà.

Interventi regionali: bonus fieno e misure di emergenza

Per fronteggiare i danni causati dalla siccità, la Regione Siciliana ha approvato un “bonus fieno” per gli allevatori, con uno stanziamento di 20 milioni di euro. Questo provvedimento, annunciato dal presidente Renato Schifani, interessa 5.000 aziende con un totale di 200.000 capi di bestiame. Gli allevatori riceveranno 70 milioni di chili di fieno, con quantità assegnate in base alla gravità dei danni subiti.

“La Regione – afferma Schifani – continua a essere vicina al settore della zootecnia in un momento particolarmente critico per l'emergenza idrica. Ai 10 milioni stanziati inizialmente ne sono stati aggiunti altri 10 e, nei prossimi giorni, l'assessorato dell'Agricoltura pubblicherà il bando che stanzia 15 milioni di euro per finanziare interventi infrastrutturali per fronteggiare la siccità.”

Le graduatorie per il bonus fieno sono in corso di pubblicazione sul portale della Regione Siciliana, con elenchi trasmessi dai Centri di assistenza agricola (Caa) che indicano la quantità di foraggio assegnata a ciascun allevatore.