I lavoratori dell'ATM, l'azienda di trasporti di Trapani, hanno protestato davanti al Comune per denunciare l'atteggiamento della dirigenza aziendale, accusata di non rispettare i diritti dei dipendenti e di non affrontare in modo costruttivo le trattative per il rinnovo del contratto integrativo. Serpeggia poi tra i 135 impiegati il timore della vendita dell'azienda.
I rappresentanti sindacali hanno spiegato che il confronto con l'ATM si è arenato su un singolo articolo del contratto, senza possibilità di dialogo su altre questioni cruciali. Questa situazione ha portato i sindacati a proclamare lo stato di agitazione e a prevedere possibili scioperi nel settore del trasporto pubblico locale (TPL).
Una delle principali preoccupazioni dei lavoratori riguarda il futuro del TPL, che secondo la dirigenza dell'ATM potrebbe essere esternalizzato a causa di normative comunitarie. I sindacati contestano questa posizione, sostenendo che la responsabilità ricade sulla gestione inefficiente del servizio da parte dell'azienda.
In particolare, i lavoratori denunciano la mancanza di controlli sui biglietti degli autobus, che rende il servizio poco produttivo e favorisce l'evasione tariffaria. Al contrario, il servizio di ausiliari del traffico, sottoposto a controlli costanti, risulta più efficiente.
I sindacati chiedono al Comune di Trapani, in quanto socio unico dell'ATM, di intervenire per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e per trovare una soluzione che salvaguardi il servizio di trasporto pubblico locale.