Michele Milazzo, è stato assessore con il sindaco Massimo Grillo e si è occupato di rifiuti. Sono stati rimessi i cassonetti ad Amabilina, che cosa ne pensa?
Spero tanto di sbagliarmi, ma temo che la decisione assunta dall’Amministrazione sia figlia del grave pregiudizio secondo cui i cittadini di quella zona non esponendo correttamente i mastelli non sanno differenziare, per cui collochiamo in prossimità delle loro abitazioni i cassonetti. Per l’esperienza che ho maturato nell’arco dei tre anni circa, ricoprendo il ruolo di assessore, e per la decennale conoscenza del quartiere, ritengo la collocazione dei cassonetti una scelta sbagliata per diverse ragioni. Innanzitutto non è vero che tutti gli abitanti del quartiere non sanno differenziare e non espongono i mastelli. Molti lo fanno e lo fanno anche bene. Tuttavia è innegabile che tanti altri espongono i rifiuti senza differenziarli, così come è pure vero che ad Amabilina si trovano sistematicamente enormi quantità di rifiuti ed ingombranti provenienti da altre zone.
I cittadini di quella zona non rischiano di essere considerati di serie b, come se per loro non ci fosse possibilità di essere educati?
I cassonetti non sono certamente la giusta soluzione. Se ben ricordate, all’inizio dell’amministrazione Grillo venne fatto un esperimento. Vennero fatte stazionare nei quartieri popolari dei contenitori per diverse tipologie di rifiuti, con la collaborazione del personale di “Formula Ambiente”, presente in loco. L’esperimento non sortì gli effetti sperati per cui l’iniziativa venne abbandonata. Ritenere oggi che i cassonetti, peraltro senza alcun controllo, possano sortire risultati migliori è pura utopia. L’esperienza insegna che nei cassonetti verrà conferito qualsiasi tipo di rifiuto, così come l’esperienza insegna pure che qualunque contenitore non sorvegliato diventa attrazione per facili abbandoni indiscriminati. La collocazione dei cassonetti è non solo diseducativa ma dannosa. Dannosa non solamente per ragioni sociali, morali e ambientali ma anche per altre che tenterò di spiegare.
Però è inutile girarci intorno, in quella zona le discariche sono continue e i rifiuti vengono dati alle fiamme. Magari era l’unica soluzione?
Eppure ad Amabilina era già pronta un’altra, e a mio modesto parere, più efficace iniziativa. Formula Ambiente ha infatti l’obbligo di fornire gratuitamente ancora due altre isole ecologiche. Per intenderci uguali o simili a quelle collocate al Salato ed al Signorino, che funzionano assai bene. Già due anni addietro era stato acquisito il progetto e si era anche individuata l’area dove realizzarla (tempi di realizzazione due/tre mesi). Con gli Assessori D’Alessandro prima, Piraino dopo, si era pure deciso di avviare tramite i Servizi Sociali un progetto per la promozione dell’iniziativa finalizzato pure al coinvolgimento degli abitanti del quartiere che necessariamente vanno coinvolti e sostenuti per il buon funzionamento dell’iniziativa. Eppure, nonostante, ci fossero le risorse, nulla di tutto questo è stato fatto. Si potrà obiettare che si sarebbe dovuto sostenere il costo del personale addetto all’isola ecologica, ma si tratta di un falso problema tenuto conto non solo dello spessore sociale dell’iniziativa ma anche del risparmio che si sarebbe potuto ottenere con il minor costo, che certamente la puntuale e corretta differenziazione consente. Se poi si considera che i cassonetti collocati ad Amabilina costeranno certamente non meno di 40/50 mila Euro c’è poco altro da aggiungere. Ma v’è dell’altro.
Ci dica…
Qualora i rifiuti non venissero conferiti e differenziati correttamente nei cassonetti, i problemi si acuiranno drammaticamente. A giorni, infatti, fortunatamente, riaprirà l’impianto della “Trapani Servizi”, il cui personale, particolarmente attento e professionalmente preparato, non consentirà di conferire “rifiuti sporchi” e/o misti, così respingendo i mezzi provenienti da Marsala. Gli autotreni rimarrebbero pieni in attesa della c.d. “caratterizzazione”, non si sa per quanto tempo, e tutto ciò potrebbe bloccare e mettere in crisi la raccolta sull’intero territorio marsalese.
Il contratto che prevede la attuale raccolta dei rifiuti urbani è in scadenza. Lei ha idea di cosa accadrà o di come dovrebbe essere strutturata e migliorata?
Il contratto per la raccolta rifiuti scadrà l’anno prossimo e l’amministrazione è fortemente in ritardo per la predisposizione del nuovo progetto per quanto ne sappia. Per quanto oggi possa valere la mia opinione, ci tengo a dire che il sistema “porta a porta” è assolutamente valido per diverse zone della nostra città, per altre occorrono altri tipi di intervento (isole ecologiche, sistemi di raccolta automatizzati ecc.) ma questa è un’altra storia. Così come occorrono incentivi, scontistica, tariffa puntuale ecc. che tanto avrei voluto realizzare.