L'azienda ATM Trapani risponde alle recenti dichiarazioni dei sindacati, respingendo le accuse di voler ridurre gli stipendi dei dipendenti o di violare i diritti acquisiti. In una nota ufficiale, l'azienda sottolinea che la proposta di accordo sul nuovo regolamento economico aziendale, lungi dal diminuire le retribuzioni, avrebbe comportato un aumento del costo del personale e, grazie ai benefici fiscali legati ai premi di risultato, un incremento delle retribuzioni medie dei dipendenti.
L'ATM ricorda inoltre che la trattativa, iniziata un anno fa su iniziativa dell'azienda stessa, mirava a sostituire i vecchi premi fissi, non legati alla produttività, con moderni incentivi per migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini. Questi vecchi premi, risalenti all'epoca in cui l'azienda era una municipalizzata, rappresentano un diritto solo per una parte dei dipendenti e non sono in linea con le moderne logiche nazionali che favoriscono la connessione tra salario e risultati.
L'azienda lamenta la rigidità delle posizioni sindacali, che hanno impedito di raggiungere un accordo dopo un anno di confronti. A causa di ciò, l'ATM ha deciso di procedere autonomamente con l'attuazione del nuovo regolamento economico aziendale a partire dal primo dicembre prossimo, garantendo la continuità dell'erogazione dei vecchi premi fino a tale data.
L'ATM respinge le accuse di violazione dei diritti dei lavoratori, definendole strumentali e infondate. L'azienda sottolinea che le uniche azioni ritenute illegittime da un soggetto terzo e imparziale, la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero, sono state quelle di cinque dei nove sindacati presenti in azienda, che hanno proclamato scioperi in violazione della legge.
Per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari, l'ATM precisa che questi sono stati comminati a seguito di violazioni contrattuali, di legge o comportamentali, e che la loro legittimità è stata confermata anche dall'Ispettorato del Lavoro.
Infine, l'azienda ribadisce di aver fornito tutti i chiarimenti richiesti dal Consiglio Comunale in merito alle vicende sindacali, senza che nessuno abbia contestato la legittimità delle sue scelte.