Un recente incontro tra i sindaci Giacomo Tranchida e Salvattore Tallarita, rispettivamente del comune di Trapani e di Misiliscemi, Francesco Gruppuso, con il presidente Ati e Salvatore Gruppuso e Antonio Parrinello della Protezione civile siciliana, ha evidenziato come i problemi di approvvigionamento idrico a Bresciana siano principalmente causati da disservizi elettrici legati al centralino Enel.
“Stiamo collaborando con Enel per trovare una soluzione definitiva ai problemi elettrici che causano disservizi idrici – afferma Vincenzo Guaiana, assessore al servizio Idrico -. Alcuni impianti elettrici a sono obsoleti e possono causare interruzioni impreviste. Nel frattempo, stiamo valutando l'utilizzo di gruppi elettrogeni come soluzione temporanea, che potrebbero essere messe a disposizione dalla Protezione Civile. L'utilizzo di gruppi elettrogeni ci permetterebbe di garantire la continuità del servizio idrico anche in caso di distacchi elettrici e avere il tempo necessario per trovare una soluzione definitiva insieme a Enel”.
L'Amministrazione di Trapani si sta adoperando per aumentare la capacità idrica locale, portando il numero di pozzi attivi da 14 a 17 e raddoppiando la portata del pozzo Madonna, che proprio oggi è stato messo in funzione. L'obiettivo è raggiungere i 290 litri al secondo da Bresciana, sufficienti a coprire il fabbisogno idrico anche in caso di perdite lungo la tratta. Il vero problema sorge quando si verificano distacchi Enel, che mettono in crisi l'intero sistema e obbligano a razionalizzare l'acqua.
Dal primo gennaio ad oggi, si sono verificati più di venti interruzioni dovute a cortocircuiti. Ogni interruzione richiede dalle 48 alle 72 ore per ripristinare il sistema idrico, causando notevoli disagi alla popolazione, anche a Misiliscemi.
"Durante queste riunioni sono emersi alcuni punti chiave - spiega il sindaco Tallarita -. In primo luogo, Siciliacque ha chiarito che Misilmeri fa parte del sistema idrico di Bresciana e quindi non può fornire acqua a Trapani, come richiesto dal sindaco Tranchida. Inoltre, si è discusso del fatto che il sistema idrico di Misilmeri non può essere chiuso completamente, poiché ciò comprometterebbe l'approvvigionamento idrico di migliaia di famiglie. Ridurre la distribuzione idrica a Misilmeri significherebbe ridurre la quantità d'acqua disponibile per tutti.
Un altro punto importante è che il sistema di Marracco può essere regolato, contrariamente a quanto sostenuto dal comune di Trapani - continua -. Infine, è stato chiarito che i problemi del sistema Bresciano non sono causati dalla scarsità di risorse idriche, ma piuttosto da un sistema elettrico insufficiente per il pompaggio dell'acqua. Questo problema elettrico provoca interruzioni nell'erogazione dell'acqua per 24 o 48 ore.
È stato anche chiarito che i 200 mila euro stanziatiper intervenire nella condotta a Misilmeri non erano destinati esclusivamente a questo comune, ma servivano a migliorare l'intero sistema idrico di Bresciana, a vantaggio anche di Trapani.
"Sono stati messi a fuoco alcuni aspetti - spiega nei dettagli il sindaco Tallarita -. Rispetto alla richiesta del sindaco di Trapani secondo la quale noi dovevamo essere riforniti di acqua da parte di Siciliacque e non dalla condotta di Bresciana, Siciliacque ha precisato che Misiliscemi è parte integrante del sistema Bresciana e quindi non si discute qualsiasi altra forma di fornitura. Seconda nota riguarda l’erogazione di acqua dalla condotta: non può essere completamente chiuso, perché chiuderlo significa comprometterne la distribuzione idrica e l’erogazione settimanale.
E se vado a ridurre questa distribuzione di alcuni giorni, in realtà riduco il quantitativo di acqua erogato nelle condotte - continua -, il che compromette il rifornimento di acqua per il 2600 famiglie che, nei giorni di interruzione, non ne riceveranno neppure una goccia. Mentre se viene ridimensionata la portata d'acqua non si ha un danno così importante. La terza nota afferma che il sistema di Marracco può essere calibrato, mentre il comune di Trapani ha sostenuto il contrario.
Ma la cosa più macroscopica è che i problemi del sistema Bresciana non sono da addebitare a risorse idriche scadenti che ne diminuiscono la loro portata, ma piuttosto dovuti a problemi del sistema elettrico, con erogazione di corrente insufficiente al corretto funzionamento del sistema di pompaggio. E quindi il sistema va costantemente in crisi con conseguente mancata erogazione di acqua per 24 o 48 ore.
Quindi per un problema di natura elettrica, non di natura idrica. E altra cosa venuta fuori è che i 200 mila euro che venivano spacciati come intervento di cui beneficiava soltanto Misiliscemi, in realtà servono per un intervento finalizzato a migliorare e a ridurre la dispersione idrica dell'intera condotta di Bresciana. Ne ha un vantaggio anche Trapani. E quindi non era un'opera fatta finalizzata solo a Misiliscemi. Ecco questo è lo stato dell'arte per ora”.