La notizia che il Trapani Calcio abbia beneficiato di un intervento in extremis da parte dell’ARS per un contributo di € 300.000,00 ha creato un po’ di polemiche e indignazione, già dimenticate nel giro di poche ore. Tuttavia, la questione merita alcune considerazioni perché indicativa di molti valori.
1. Non è la prima volta che il Trapani Calcio beneficia di importanti contribuzioni da parte dell’ARS. È già accaduto in passato ai tempi della gestione del compianto Comandante Morace (gran signore) e nessuno ebbe a indignarsi più di tanto, eccezion fatta per quanto mi riguarda personalmente, perché denunciai che le risorse regionali sarebbero state meglio spese se dirette in favore del Luglio Musicale, all’epoca in procinto di fallire per debiti. Ma la politica regionale dell’epoca non vedeva di buon occhio il Luglio stesso e privilegiava il calcio trapanese.
2. Il contributo al Trapani Calcio dell’epoca trovava giustificazione amministrativa (rispetto del principio di parità di trattamento anche in ipotesi di diversità di importi erogati per proporzionalità ed adeguatezza delle erogazioni che lasciavano tutti i competitor contenti) in altrettanti contributi diretti al Palermo Calcio, al Catania Calcio e al Messina Calcio che, militando magari nel medesimo campionato, non potevano accusare la disparità di trattamento.
3. Risulta oggi, salvo emergenze che non rilevo, che nel medesimo campionato di Serie C, dove insieme al Trapani militano Catania e Messina, solo il Trapani Calcio ha ricevuto l’importante contributo. E ciò, se vero, è accaduto in palese violazione del principio di parità di trattamento che rende illegittimo l’atto amministrativo, perché le altre squadre siciliane della medesima Serie C possono ben denunciare di non essere messe nelle stesse condizioni di partecipazione in un campionato le cui regole finanziarie impongono scadenze temporali cruciali, garanzie fideiussorie e standard patrimoniali la cui mancanza determina retrocessioni ed esclusioni dal torneo. Avere un bel gruzzolo di riserva di € 300.000,00 in Serie C non è poca cosa.
4. La mia attenzione quindi viene richiamata dal gruppo dirigente che ha partorito e dato corso all’iniziativa che ritengo assai maldestra: un imprenditore illuminato, un consulente importante, un politico capogruppo (mio caro amico) prestato a mettere il proprio nome alla mozione per obbedienza di partito, un Presidente di Regione assai navigato, non possono fare di meglio per partorire un’operazione che, così messa in piedi, risulta assai maldestra?
5. Penso proprio di sì, pur nel rispetto dei tempi e delle urgenze tecniche magari affrontate per giungere al verdetto parlamentare: una cauta riflessione avrebbe potuto far emergere una diversa e più corretta valutazione politico-amministrativa per sostenere il merito di un imprenditore illuminato e di una squadra record. Ad esempio, spostare l’attenzione del beneficio verso la squadra di pallacanestro Trapani Shark che, unica nel panorama meridionale, milita da quest’anno in Serie A1.
6. L’erogazione del contributo di € 300.000,00 avrebbe magari fatto storcere il naso a qualcuno (non si possono lasciare tutti contenti), ma le critiche sarebbero state solo strumentali e non oggettive, perché nessuno in Sicilia avrebbe potuto obiettare sulla disparità di trattamento poiché il Trapani Shark è l’unica squadra di basket che milita in Serie A1, dove il campionato è assai impegnativo dal punto di vista degli sforzi finanziari e dove possono ben realizzarsi, con unicità, gli obiettivi di promozione sociale e crescita culturale del territorio meritevoli del contributo regionale.
7. Il flusso di erogazione in apparenza diverso, sostanzialmente sarebbe risultato equivalente perché, si dà il caso, il proprietario delle due società è lo stesso; avrebbe cioè incassato il contributo con la tasca sinistra piuttosto che con la tasca (mal)destra, gestendo e dirigendo poi con la capacità che gli è riconosciuta gli interventi a sostegno delle due società sportive.
Mi spiace quindi constatare che quattro eccellenze di diverse professionalità abbiano partorito un’operazione politica abbastanza maldestra che offre il fianco a censure di diverso tipo, ed a mio parere a buona ragione.
Gino Bosco