In risposta alle crescenti preoccupazioni per la crisi idrica in Sicilia, il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ha espresso il suo sostegno alla recente decisione della Regione Siciliana di redistribuire equamente le risorse idriche tra le diverse province dell’isola. Questa scelta, sebbene contestata da alcuni sindaci della provincia di Agrigento, è considerata da Grillo una misura necessaria per affrontare l’emergenza idrica in modo giusto e solidale.
"Comprendo le proteste dei sindaci agrigentini riguardo alla redistribuzione dell'acqua", ha dichiarato Grillo, "ma è importante chiarire che non si tratta di una sottrazione arbitraria delle risorse. La ridistribuzione è essenziale per aiutare le aree che soffrono maggiormente a causa della crisi idrica".
La decisione, sostenuta dal commissario straordinario Cartabellotta, prevede la ridistribuzione di 2 milioni di metri cubi d’acqua alla provincia di Trapani, prelevandoli dalle riserve in eccesso nel Lago Arancio. Questo invaso, con una disponibilità di circa 5,5 milioni di metri cubi, supporterà il Consorzio di Bonifica 1 di Trapani, che sta affrontando una grave carenza a causa della mancata erogazione dalla diga Garcia.
Durante una riunione con le Organizzazioni di categoria, la decisione è stata condivisa e resa trasparente, sottolineando l'importanza di un processo inclusivo e partecipato. L'acqua redistribuita sarà utilizzata principalmente per irrigare vigneti e uliveti, colture vitali per l'economia della provincia di Trapani.
"Ritengo opportuna e responsabile l'azione del Governo regionale e del commissario Cartabellotta," ha aggiunto il sindaco Grillo, ribadendo che l'acqua è un bene comune la cui equa ripartizione è cruciale per superare l'attuale crisi. "L'acqua è un bene comune e la sua equa ripartizione è la scelta giusta per affrontare l'emergenza idrica".
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Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo - Nella "Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo", l'Amministrazione comunale di Marsala ricorda tutti gli italiani caduti sul lavoro in patria e all'estero. L'odierna ricorrenza è legata alla tragedia di Marcinelle (1956, Belgio) - avvenuta proprio l'8 agosto - che portò alla morte di 262 minatori, tra cui molti italiani. Un evento luttuoso che rappresenta una ferita profonda nella memoria collettiva italiana e simboleggia le difficoltà, i sacrifici affrontati da milioni di emigranti italiani in cerca di migliori condizioni di vita e lavoro. Il sindaco Massimo Grillo: "Questa giornata ci ricorda l’importanza del lavoro e del sacrificio di tantissimi italiani che hanno lasciato le loro famiglie e le loro radici, affrontando sfide immense per i propri figli. Anche a Marsala continuiamo a onorare la memoria di tutti coloro che hanno lavorato duramente per affermare la nostra identità e il nostro patrimonio culturale nel mondo". Nel sottolineare che la giornata contribuisce a riflettere sul valore del lavoro e della dignità dei lavoratori, il sindaco di Marsala aggiunge: “Gli italiani nel mondo hanno sempre portato con sé non solo le loro abilità e la loro cultura, ma anche il desiderio di costruire un futuro migliore per le loro famiglie. Hanno affrontato sfide enormi, spesso in ambienti ostili e poco accoglienti, ma la loro resilienza ha permesso di tessere legami fondamentali tra l'Italia e le Nazioni di accoglienza”. Le recenti morti sul lavoro (in Italia, 469 nel primo semestre di quest'anno) spingono quindi a ricordare non solo il passato ma anche il presente. Conclude il sindaco Grillo: "Una tragedia che non si placa, se pensiamo a quanto è successo lo scorso luglio con il drammatico incidente in cui ha perso la vita l'operaio Carlo Foderà, travolto da un autocarro all'interno dell'Azienda in cui lavorava. Nella Giornata del sacrificio del lavoro Italiano nel mondo rinnoviamo dunque l'impegno a garantire un futuro più giusto e dignitoso per tutti i lavoratori, ovunque si trovino”.