In un periodo in cui il mondo è incollato agli schermi per seguire le imprese straordinarie degli atleti paraolimpici,e ancor prima delle Olimpiadi 2024, c'è chi, lontano dai riflettori di Parigi, realizza il proprio sogno a suon di bracciate. Parliamo di Andrea Battista Candela, giovane promessa del nuoto trapanese che ha conquistato due ori ai Campionati Italiani Estivi di Categoria juniores e cadetti, proprio mentre i grandi del nuoto mondiale si affrontavano alle Olimpiadi.
Il diciottenne, tesserato con il Circolo Canottieri Tevere Remo di Roma, ha trionfato nei 50 metri farfalla e nei 50 metri stile libero, dimostrando una tenacia e una determinazione che non passano inosservate. Con un tempo di 23”95, Andrea ha condiviso il gradino più alto del podio con Elia Codardini, atleta di Costabissara. Non contento, si è ripetuto nei 50 metri stile libero, chiudendo con un impressionante 22”63.
Ma dietro questi numeri c’è una storia di sacrificio, coraggio e speranza. Andrea ha scelto di lasciare la sua Sicilia, e Trapani in particolare, per inseguire il suo sogno. La decisione non è stata semplice, motivata da problemi di impiantistica nel post-Covid che lo hanno portato a Roma, dove ha trovato una nuova famiglia sportiva nel Circolo Canottieri Tevere Remo a Roma, sotto la guida del Presidente Daniele Masala.
“Questa vittoria è il frutto di un intero anno di lavoro e crescita, non solo a livello sportivo ma anche personale – ha dichiarato Andrea dopo la premiazione –. È un percorso che sto affrontando insieme ai miei allenatori. Condividere questa medaglia d'oro con un amico e rivale di lunga data è ancora più speciale. Queste medaglie non sono un punto d'arrivo, ma un trampolino di lancio per superarmi ancora”. Parole che raccontano di un ragazzo con i piedi per terra, consapevole che il viaggio è appena iniziato.
A supportarlo in questo percorso, oltre al suo allenatore Daniele Di Nizio, c’è anche Alessandro Terrin, l’ex grande campione della rana (da vice iridato a oro europeo), ora è direttore tecnico della Tevere Remo, che ben conosce cosa significhi affrontare sfide ai massimi livelli. Terrin, che ha vestito la maglia azzurra in più occasioni e ha partecipato ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008, ha saputo trasmettere ad Andrea non solo la tecnica, ma anche quella mentalità vincente che distingue un atleta di talento da un campione.
Il doppio oro di Andrea Candela non è solo un successo individuale, ma una testimonianza che il futuro del nuoto italiano è luminoso. In un contesto dove i riflettori sono puntati sugli ori olimpici, è importante non dimenticare chi, lontano dai grandi palcoscenici, sta costruendo le basi per i trionfi di domani.
Andrea, con la sua dedizione e umiltà, è un esempio per tutti i giovani che sognano di raggiungere traguardi ambiziosi. La sua storia ci ricorda che i sogni sono raggiungibili con lavoro, sacrificio e una buona dose di coraggio. Il giovane trapanese ha già dimostrato di avere tutte queste qualità, e la sua determinazione lascia presagire che i suoi ori non saranno gli ultimi.
Il futuro, per Andrea e per tutto il nuoto italiano, si prospetta brillante. E mentre fra pochi giorni le luci della ribalta olimpica si spengono, il suo viaggio è solo all’inizio. Un viaggio che, ne siamo certi, lo porterà a nuovi traguardi e a nuove medaglie e chissà, tra quattro anni, ad abbracciare il sogno Olimpico. Con la speranza che il suo successo possa ispirare tanti altri giovani a non arrendersi mai, a sognare in grande e a lavorare sodo per trasformare quei sogni in realtà.