Non poteva essere altrimenti, che la classe politica e i suoi accoliti non strumentalizzassero l'omicidio di Sharon Verzeni. La donna, 33 anni, era stata uccisa la notte del 30 luglio a coltellate a Terno d’Isola -Bergamo-. Dopo un mese è stato arrestato il 31 enne Moussa Sangare, che ha confessato, e abita ad appena cinque chilometri da casa della vittima. La procura gli contesta la premeditazione: era uscito con 4 coltelli, a casa aveva una sagoma per il tiro al bersaglio con l'arma. Il nome e il cognome non devono tradire, l'uomo è un italiano di seconda generazione nato a Milano da genitori Maliani.
La procuratrice ha dichiarato: "Non c'è stato alcun movente di tipo religioso o terroristico. Poteva capitare a chiunque di noi", ha chiarito la Procura che dovrà valutare eventuali profili psichiatrici, Sangare avrebbe dimostrato "lucidità".Il fermo è stato possibile grazie "alla collaborazione e alla testimonianza spontanea di due cittadini stranieri" -marocchini-, ha aggiunto. Da quanto è emerso dalle indagini l'uomo viveva in una casa occupata e aveva lasciato l'abitazione dove precedentemente viveva con la madre e la sorella dopo che le due donne lo avevano denunciato per maltrattamenti. Il 31enne era un abituale frequentatore della piazza di Terno d'Isola. A Matteo Salvini non è sembrato vero:"Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon"."Oh, abbiamo i giornali che per una volta ci dicono la nazionalità di un criminale. E' Italiano. Si chiama Moussa Sangare", scrive il senatore della Lega Claudio Borghi.Laura Ravetto parlamentare del Carroccio: "Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?".
Capezzone direttore editoriale di Libero sulla vicenda:" Nessuno ha detto l'uomo nero e nessuna persona dabbene lo pensa. Abbiamo problemi d'immigrazione sia irregolare che regolare, con numeri eccessivi che non riusciamo a gestire. Sarà giusto il problema di non regalare altre cittadinanze, con troppa leggerezza?". Si apprende che il vicepresidente del Consiglio oltre ad avere qualche difficoltà in geografia( il Mali è un paese dell'Africa occidentale non del nord),per le idee dell'ex radicale non è "persona dabbene" e che Sangare meneghino di nascita doveva restare apolide. Strumentalizzare una tragedia per affermare il proprio pensiero politico non rende giustizia alla famiglia della vittima.
Vittorio Alfieri