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06/09/2024 06:00:00

Un anno fa a Marsala il femminicidio di Marisa Leo

Un anno fa, il 6 settembre 2023, la provincia di Trapani venne sconvolta dal tragico femminicidio di Marisa Leo, una donna di 39 anni, madre di una bambina di 4 anni. Il suo omicidio, avvenuto a Marsala, ha scosso profondamente la comunità, lasciando un segno indelebile.

L'omicidio-suicidio
Marisa Leo fu uccisa dall'ex compagno Angelo Reina, 42 anni, padre della loro bambina. L'omicidio si è consumato in contrada Ferla, nell'azienda vivaistica della famiglia Reina, tra Marsala e Mazara del Vallo. Reina, con il pretesto di farle prendere la figlia, attirò Marisa in quel luogo, dove poi le sparò con un fucile, colpendola almeno tre volte allo stomaco. Dopo l'omicidio, l'uomo si allontanò in auto, percorrendo quaranta chilometri fino all'autostrada, dove si tolse la vita sparandosi alla testa nei pressi di Castellammare del Golfo.

 

Chi era Marisa Leo
Marisa Leo era una donna solare e generosa, molto conosciuta nella provincia di Trapani, non solo per il suo lavoro come responsabile marketing presso la cantina vitivinicola Colomba Bianca, una delle più rinomate in Sicilia, ma anche per il suo impegno a favore dei diritti delle donne. Attiva sostenitrice dell'inclusione e dell'uguaglianza di genere, Marisa credeva in una "rivoluzione culturale" in corso e partecipava a iniziative contro la violenza sulle donne, come dimostrano i suoi post sui social media e i progetti che stava realizzando con l'associazione "Donne del Vino".

Un video del 2019, in cui Marisa, incinta, lancia un messaggio alle donne vittime di violenza, è diventato simbolico dopo la sua morte. Nel video, Marisa trasmette un messaggio di forza e speranza: "Tu non sei sola".

 

 

 

Un delitto annunciato
Quello di Marisa Leo è stato un delitto annunciato. Reina, da tempo, aveva iniziato a pianificare l'omicidio, noleggiando un'auto e pedinando l'ex compagna con l'aiuto di un investigatore privato, a cui chiese di scoprire se Marisa avesse un'altra relazione. Nonostante la conferma che non c'era nessun uomo nella vita di Marisa, Reina continuò a diffidare.

Marisa aveva già denunciato l'ex compagno per stalking, raccontando episodi di violenza e ansia costante. Tuttavia, aveva ritirato la querela, sperando di concedere a Reina un'altra possibilità per il bene della loro figlia, nonostante gli amici l'avessero avvertita dei pericoli. Il processo a carico di Reina si era concluso con un "non luogo a procedere" nel 2022.

 

 

I funerali e l’appello del fratello
I funerali di Marisa si sono tenuti a Salemi, la sua città natale. La comunità si è stretta attorno alla sua famiglia e alla piccola bambina rimasta orfana. Durante il rito funebre, il fratello di Marisa, Mauro Leo, ha lanciato un appello accorato: "Non possiamo lasciare sole le donne in queste battaglie. Dobbiamo educare i nostri figli fin da piccoli ad avere rispetto per le donne". Le sue parole hanno risuonato come un monito contro il femminicidio e la violenza di genere, ricordando l'importanza di non dimenticare le vittime.

Una comunità sotto shock
Il femminicidio di Marisa Leo ha lasciato sotto shock non solo Salemi e Marsala, ma tutta la provincia di Trapani. La donna, che illuminava ogni ambiente in cui si trovava grazie alla sua energia positiva, è stata ricordata con affetto da amici, colleghi e dalle comunità locali.

L’azienda per cui lavorava, Colomba Bianca, e l’associazione Donne del Vino hanno celebrato la sua memoria con numerose iniziative, tra cui una fiaccolata tenutasi a Salemi per ribadire il no alla violenza di genere.

L’impegno per non dimenticare
La marcia di Salemi è stata un forte richiamo all'importanza di affrontare il problema dei femminicidi e della violenza sulle donne. Tuttavia, il vero impegno, come sottolineato da Mauro Leo e da tante altre voci presenti, è che queste tragedie non vengano dimenticate con il passare del tempo, ma che rappresentino un monito per continuare a lottare per i diritti delle donne e per una società più giusta e sicura.