A settembre 650mila studenti siciliani iniziano la scuola, ma 7mila di loro non riusciranno ad andarci in autobus.
A farne le spese sono soprattutto i più svantaggiati, cioè quelli che abitano in comuni senza una scuola locale, e che devono necessariamente spostarsi per studiare. La crisi dell’azienda dei trasporti della Sicilia, Ast, riguarda tutta la regione, ma ha un impatto sproporzionato sul diritto allo studio dei giovani.
A Palermo e Catania un bus su tre è fermo a causa dei guasti. Nel capoluogo di regione su 120 autobus una cinquantina sono fermi, e quelli che sono in servizio saltano le corse frequentemente.
Molti genitori sono costretti a prendere le ferie per accompagnare o prendere i figli a scuola. "E' inaccettabile", commentano i sindaci.
L'Ast è in crisi da tempo. Quest’estate, tra le polemiche, era stato approvato un piano per la sua ricapitalizzazione. I fondi, però, non sono stati erogati. Mercoledì è stato nominato un nuovo presidente del consiglio di amministrazione, Alessandro Virgara che intende concentrare buona parte delle risorse nelle tratte e nelle fasce orarie necessarie al trasporto scolastico, ma per ora sono solo proposte.