L’Ordine degli Architetti e quello degli Ingegneri della provincia di Trapani hanno detto no al lavoro gratuito dei propri iscritti a favore del comune di Castelvetrano, chiedendo ufficialmente al sindaco Giovanni Lentini di revocare il relativo avviso pubblico.
Il comune, a fine agosto, cercava un professionista per un incarico a titolo gratuito per un anno, di supporto al PUG (Piano Urbanistico Generale). La ricerca era aperta ad architetti, ingegneri, periti agrari, economisti, sociologi e urbanisti-paesaggisti. Qualcuno che dovrebbe fare attività di pianificazione, dalla rigenerazione urbana della città, alla gestione delle aree protette.
Ma nella lettera, firmata dai presidenti degli Ordini degli architetti e degli ingegneri, si legge che “Pur comprendendo le carenze della dotazione organica dell’ente, i nostri Ordini non possono tacere sul diffuso malcostume degli incarichi professionali a titolo gratuito conferiti da parte delle pubbliche amministrazioni, ed è frustrante continuare a prendere atto di come venga vilipesa la professione di tecnici competenti richiedendo manifestazioni di interesse come quella pubblicata”.
Gli Ordini hanno inoltre spiegato che “L’incarico di consulenza tecnica, per la sua natura, è classificabile come servizio e, quindi, è da sottoporre al nuovo Codice dei contratti pubblici del 2023”.
Anche se il codice sancisce l’autonomia contrattuale della Pubblica Amministrazione e consente le prestazioni professionali gratuite, spiegano i presidenti dei due ordini, le limita a casi eccezionali e da motivare adeguatamente.
E, oltre alla richiesta di revoca inoltrata al sindaco, l’Ordine degli architetti ha inviato anche una diffida ai propri iscritti in cui sottolinea che “svolgere gratuitamente prestazioni professionali relative al Codice contratti nei confronti di qualsivoglia Amministrazione pubblica rappresenta violazione delle norme vigenti in materia di contratti pubblici ed equo compenso”.
Dal canto suo il sindaco ha replicato così:
“L'avviso è assolutamente legittimo, poiché la prestazione gratuita da parte di professionisti a favore della Pubblica Amministrazione costituisce espressione della cosiddetta ‘cittadinanza attiva’, di cui il volontariato è una delle manifestazioni. Ciò che contrasta con le norme deontologiche delle varie professioni non è la gratuità della prestazione ma, semmai, l'eventuale accettazione di un corrispettivo della propria prestazione che, per l’importo, andrebbe a mortificare l'attività professionale stessa”.