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17/09/2024 07:13:00

Mazara, accolta la "messa alla prova" per il consigliere Randazzo

 E’ stata accolta dal giudice Francesco Parrinello, del tribunale di Marsala, la richiesta di “messa alla prova” avanzata, tramite l’avvocato difensore Massimiliano Di Giorgi, dal consigliere comunale mazarese di Fratelli d’Italia Giorgio Randazzo, 34 anni, accusato del reato di ricettazione nell’ambito del procedimento penale che ha visto indagato, per accesso abusivo a sistema informatico, del maresciallo dei carabinieri Luigi Pirollo, al quale si imputa di aver sottratto abusivamente dal server dell’Arma file segreti relativi alle indagini svolte per porre fine alla latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro.

Anche il maresciallo Pirollo, attualmente ancora sospeso dal servizio a stipendio ridotto, ha chiesto, tramite il suo legale Walter Marino, la messa alla prova, ma in questo caso l’udienza si terrà nel luglio 2025. Secondo l’accusa, il consigliere comunale mazarese, con l’aiuto del noto fotografo Fabrizio Corona, avrebbe provato a vendere i file
avuti da Pirollo alla redazione di “MOW”, giornale milanese diretto da Moreno Pisto.

A loro volta Pisto e Corona, dopo aver preso in visione i file che erano in una chiavetta li avrebbero copiati illecitamente sui loro pc, anche se successivamente decisero di denunciare il Randazzo, portando in visione alle autorità sia il materiale informatico che la registrazione video dell’incontro effettuato per la vendita dei file. In novembre, il giudice Parrinello terrà un’altra udienza per decidere dove Randazzo dovrà svolgere i lavori di pubblica utilità e per quanto tempo.

La messa alla prova consiste in un periodo di lavori di pubblica utilità al termine del quale, se la relazione dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna è positiva per l’indagato, il giudice dichiara il reato contestato estinto. E Randazzo punterebbe a questo per non avere problemi nella sua carriera politica.