Il Tribunale della Libertà di Palermo ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Vincenzo Sammartano di revocare gli arresti domiciliari per il 26enne di Pantelleria arrestato dai carabinieri dopo essere stato trovato in possesso, in agosto, di un chilo e mezzo di hashish suddiviso in panetti e circa 10 mila euro in contanti in banconote di piccolo taglio, oltre ad attrezzatura e materiale per pesatura e confezionamento delle dosi.
Lo stupefacente era stato rinvenuto dai militari nell’abitazione del giovane. La perquisizione domiciliare scattò dopo che nell’auto del 26enne, fermato ad un posto di blocco, i carabinieri rinvennero alcune buste in cellophane contenenti hashish e cocaina. Ad insospettire i carabinieri fu una sigaretta artigianale e un forte odore di
stupefacenti provenienti dall’interno dell’auto mentre erano impegnati a controllare i documenti.
L’arresto venne, poi, convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, che dispose, con ordinanza, gli arresti domiciliari. Contro la misura restrittiva ha fatto, però, ricorso al Tribunale della Libertà l’avvocato Sammartano. E i giudici palermitani hanno accolto la richiesta del legale e concesso al 26enne “una misura cautelare meno afflittiva”, e cioè l'obbligo di dimora nel Comune di Pantelleria e la presentazione alla pg tre volte a settimana.