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26/09/2024 07:00:00

 Inizia il processo per Bronzolino. Ha dato fuoco alla compagna a Pantelleria

 Oggi, presso la Corte d’Assise di Trapani, inizia il processo a carico di Onofrio Bronzolino, l'uomo di 53 anni accusato dell'atroce omicidio della compagna Anna Elisa Fontana, avvenuto a Pantelleria lo scorso settembre 2023. Bronzolino, originario di Palermo, è imputato per aver cosparso la sua compagna di benzina e averle dato fuoco, provocandole ustioni di secondo e terzo grado sul 90% del corpo. La donna è deceduta dopo tre giorni di sofferenze indicibili.

L’accusa, guidata dalla Procura di Marsala, ha sostenuto che l’uomo abbia agito con premeditazione, motivato da una "esagerata e ingiustificata gelosia". Secondo le indagini, nei giorni precedenti al tragico evento, Bronzolino avrebbe minacciato la compagna, dichiarando esplicitamente che le avrebbe dato fuoco. Questo terribile atto è stato solo l’ultimo di una serie di maltrattamenti fisici e psicologici che la donna aveva subito nel corso del loro rapporto, ma che non aveva mai denunciato alle autorità.

Il rinvio a giudizio, deciso dal GUP Riccardo Alcamo, porta sul banco degli imputati un caso che ha sconvolto l'intera comunità di Pantelleria e oltre, soprattutto per la crudeltà e la premeditazione con cui l'omicidio è stato perpetrato. Le accuse a carico di Bronzolino comprendono anche le aggravanti di crudeltà, motivi abietti e futili, nonché l'omicidio avvenuto nell'ambito di episodi ripetuti di maltrattamenti in famiglia.

L’indagine, condotta congiuntamente dai Carabinieri di Marsala e Pantelleria e supportata dal RIS di Messina e dal Niat dei Vigili del Fuoco di Palermo, ha fornito prove schiaccianti sulla dinamica dei fatti, confermando le minacce di Bronzolino e l’uso della benzina come arma del delitto. Durante le investigazioni, è emerso che la gelosia ossessiva di Bronzolino fosse scatenata da episodi banali, come un semplice saluto fatto dalla compagna a un altro uomo.

Oggi, la comunità attende con apprensione l’inizio del processo, che vede come parti civili, oltre ai familiari della vittima, alcune associazioni che lottano contro la violenza di genere, come “Insieme a Marianna”, “Demetra”, e “Casa di Venere”. L’avvocato Rosario Triolo difenderà Bronzolino, mentre la famiglia della vittima e i figli saranno rappresentati da vari legali.

In questo processo cruciale, la speranza è che venga fatta giustizia per Anna Elisa Fontana, una donna che ha subito silenziosamente violenze indicibili fino alla tragica fine.

I CENTRI ANTIVIOLENZA. I centri antiviolenza rappresentano un pilastro fondamentale nella lotta contro la violenza di genere, offrendo supporto a donne e bambini vittime di abusi fisici, psicologici, economici e sessuali. Questi centri sono strutture che garantiscono accoglienza, protezione e assistenza a chi subisce violenze, promuovendo percorsi di autonomia e recupero.

Il loro funzionamento si basa su un approccio multidisciplinare, in cui operano professionisti specializzati, come psicologi, assistenti sociali, legali e mediatori culturali, al fine di fornire un'assistenza completa. Le vittime possono ricevere supporto psicologico per affrontare i traumi subiti e consulenza legale per avviare eventuali denunce o cause legali contro i loro aggressori. Inoltre, i centri offrono rifugi sicuri, noti come "case rifugio", in cui le donne e i loro figli possono trovare protezione fisica immediata, lontano dai pericoli.

L'intervento dei centri non si limita al solo supporto d'emergenza, ma si estende anche al reinserimento sociale e lavorativo delle vittime. Attraverso la formazione e l'orientamento professionale, i centri aiutano le donne a riconquistare la propria autonomia economica e a riprendere in mano la loro vita.

I centri antiviolenza sono gratuiti e spesso collegati a reti locali di supporto, come enti pubblici, servizi sanitari e forze dell'ordine. È fondamentale che le donne siano consapevoli della presenza di questi centri e che sappiano come accedervi in caso di necessità. Numerose campagne di sensibilizzazione sono state lanciate negli ultimi anni per informare la popolazione sui servizi offerti e sui diritti delle vittime di violenza.

Infine, i centri antiviolenza non solo forniscono assistenza alle vittime, ma svolgono anche un ruolo attivo nella prevenzione della violenza di genere, promuovendo campagne educative e sensibilizzando la comunità sull'importanza del rispetto e dell'uguaglianza di genere.