La possibile realizzazione di un deposito di scorie nucleari in provincia di Trapani torna a scuotere la Sicilia e la comunità locale. Recenti indiscrezioni, trapelate dai media, suggeriscono che i territori di Fulgatore e Segesta-Calatafimi siano stati inseriti tra i siti in cima alla lista dei luoghi idonei per ospitare i rifiuti radioattivi. Questa ipotesi ha suscitato l’indignazione di deputati regionali e cittadini, che già in passato si erano opposti con forza a tale progetto.
La deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, ha espresso profonda preoccupazione per il ritorno di questa questione e ha criticato il silenzio del governo regionale:
"Torna attuale il tema dei depositi di rifiuti di scorie nucleari in Sicilia. Come leggiamo dalle cronache regionali, la nostra regione sembra essere in cima ai pensieri del Governo Nazionale per allocarvene uno in provincia di Trapani. A tale proposito preoccupa non poco il silenzio acquiescente del Governo Schifani, benché a maggio scorso sia stato impegnato, con una mozione votata all’unanimità dal Parlamento regionale, ad opporsi fermamente all’individuazione del territorio siciliano come deposito di scorie nucleari", ha dichiarato la Ciminnisi, prima firmataria della mozione presentata lo scorso dicembre.
Secondo la Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), pubblicata in precedenza, la provincia di Trapani era già stata indicata come possibile area per ospitare il deposito, ma recenti voci suggeriscono che potrebbero essere coinvolte anche le miniere dismesse della provincia di Enna.
La Ciminnisi ha poi aggiunto: "Schifani e la sua giunta dicano chiaramente ai siciliani cosa vogliono fare e come intendono misurarsi sull’argomento con il Governo Nazionale per escludere Fulgatore e Segesta dalla carta dei siti idonei. Non siamo disposti ad accettare che Schifani e i suoi trasformino la Sicilia nella pattumiera d’Italia".
Anche il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, ha condannato l’ipotesi di collocare un deposito di scorie nucleari nel cuore della provincia di Trapani, sottolineando l’importanza della mobilitazione popolare che già la scorsa primavera aveva coinvolto 25 sindaci e migliaia di cittadini.
"Nonostante le proteste massicce di cittadini e sindaci, il governo nazionale non solo non ha fatto un passo indietro, ma pare addirittura che abbia inserito i territori di Fulgatore e Segesta-Calatafimi tra i siti in cima alla lista dei luoghi idonei per il deposito di scorie nucleari. Questo è inaccettabile e rappresenta un grave affronto alla nostra terra e alla nostra comunità", ha dichiarato Safina, ribadendo il suo fermo no al progetto.
Safina ha poi criticato il silenzio del governatore Schifani, invitandolo a prendere una posizione chiara contro il deposito, sottolineando come la Sicilia non possa essere sacrificata per scelte centralistiche che ignorano la realtà del territorio, ricco di patrimonio archeologico e aree protette.
Il Partito Democratico ha promesso di continuare a sostenere le comunità locali in questa battaglia, definendo il progetto un rischio per il futuro della Sicilia: "Sosterremo ogni iniziativa per bloccare questo progetto scellerato e chiediamo con forza il rispetto della volontà delle comunità locali", ha concluso Safina.
Le polemiche si intensificano, e con esse, la determinazione dei cittadini e delle amministrazioni comunali a difendere il territorio da quello che definiscono un "attacco alla dignità e al futuro della Sicilia".