Se il buongiorno si vede dal mattino. Il proverbio è venuto in mente allorquando ha preso vita il protocollo Italia-Albania, che prevede il trattenimento di richiedenti asilo nella nazione d'origine di Santa Madre Teresa di Calcutta. L'accordo stabilisce che possono essere condotti esclusivamente persone imbarcate su mezzi delle autorità italiane al di fuori delle acque territoriali della Repubblica o di altri Stati membri dell'Unione Europea, anche a seguito di operazioni di soccorso. Si tratta di maschi maggiorenni, in buona salute e provenienti da "paesi sicuri".
La prima operazione ha trasferito 16 persone; all'arrivo, 4 di loro non avevano i requisiti per la permanenza: 2 minori e 2 individui "fragili", che il giorno seguente sono stati portati a Bari. Lo screening iniziale ha fallito nel 25% dei casi. Gli altri soggetti hanno impugnato il trattenimento davanti al Tribunale ordinario di Roma - Sezione Civile, specializzata in diritti della persona e immigrazione.
L'Autorità Giudiziaria italiana, tenendo conto della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea - Grande Sezione del 4 ottobre 2024 (causa C-406/22) in applicazione della direttiva UE n. 32 del 2013, ha emesso 12 decreti che non hanno convalidato i "soggiorni obbligatori". È stato chiarito che un Paese non può essere designato come sicuro se alcune parti del suo territorio non soddisfano le condizioni sostanziali per tale designazione.
Il Bangladesh, pur essendo considerato un Paese di origine sicura, presenta eccezioni per determinate categorie di persone, come appartenenti alla comunità LGBTQ+, vittime di violenza di genere (incluse le mutilazioni genitali femminili), e minoranze etniche e religiose. Pertanto, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, non è possibile considerare il Bangladesh come Paese sicuro.
L’Egitto, pur definito Paese di origine sicura, presenta eccezioni per alcune categorie di persone, come oppositori politici, dissidenti, difensori dei diritti umani o coloro che potrebbero essere soggetti a persecuzione.
A breve il Consiglio dei Ministri dovrebbe porre rimedio al vuoto giuridico creatosi. Fuori dai denti: a Fratelli d'Italia e Lega non piace l'UE, e siccome la permanenza non è obbligatoria, esiste una soluzione: l’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea prevede un meccanismo di recesso volontario e unilaterale di un paese dall’Unione Europea. Uno Stato membro che desidera recedere deve notificare la sua intenzione al Consiglio Europeo, che è tenuto a fornire orientamenti per la conclusione di un accordo che stabilisca le modalità del recesso. La Brexit insegna, e in Italia hanno il vantaggio che i trattati internazionali non possono essere soggetti a referendum (Costituzione, art. 75), ma dovranno comunque convincere Forza Italia. È proprio vero: il buongiorno si vede dal mattino.
Vittorio Alfieri