Eleonora Lo Curto, commissario provinciale della Lega interviene sull'inchiesta giudiziaria che ha svelato l'esistenza di una vera e propria “lobby di potere” che ruotava attorno alla gestione di fondi pubblici destinati alla formazione professionale e che coinvolge oltre all'ex senatore alcamese Nino Papania, diversi politici marsalesi, tra i quali Ignazio Chianetta e i consiglieri comunali Pino Ferrantelli, Vanessa Titone, Michele Accardi (questi tre sospesi dalla carica), e indagato Massimo Fernandez, tutti eletti nella maggioranza del Sindaco Massimo Grillo alle ultime elezioni amministrative.
“Gli accadimenti di questi giorni, con le inchieste che a vario titolo coinvolgono soggetti politici ben noti a Marsala e in provincia, mi impongono doverose riflessioni e non posso che esprimere il sentimento di profonda amarezza e disgusto per i fatti corruttivi, la truffa ai danni dei fondi destinati alla formazione professionale e la dimensione utilitaristica e clientelare che stanno alla base di questa inchiesta. Seppur distante da considerazioni di natura moralistica ritengo che senza principi etici l'azione politica viene di fatto snaturata di ogni autentico contenuto e privata di ogni efficacia sociale" - si legge nella nota della Lo Curto -.
"La terza Repubblica con la morte dei partiti ha reso la politica molto liquida e i partiti meri contenitori del nulla, aggregazioni temporanee di soggetti liberi di andare, tornare, tradire, sentirsi eroi ed essere sempre capaci di trovare voti e consenso per essere rieletti. A Marsala come altrove si vota per l'amico, per chi promette cosa, per chi appare abbastanza furbo e con le mani in pasta. All'elettore non interessa votare il candidato - continua la Lo Curto - che ha prodotto risultati, profuso impegno, competenze e capacità per difendere il proprio territorio e migliorare la qualità dei servizi a garanzia dei diritti di tutti. All'elettore non interessa sapere conoscere e capire. Vota in modo indifferente perché a quel voto non attribuisce alcun profondo significato. Questa è la cruda verità ed è per questo che le inchieste non finiranno di sommergere di fango la politica. A tutto questo si aggiungono coloro che si vantano di non essere interessati alla politica e sono i tanti astensionisti colpevoli più degli altri di consolidare il sistema".
E l'ex deputata regionale ed europea parla di "sistema spesso malato ma capace di riprodursi perché nulla deve cambiare", poi preosegue la sua nota con le cose che ha fatto quando era parlamentare regionale: "Personalmente dopo cinque anni da parlamentare mi sono ripresentata agli elettori forte dei risultati ottenuti per il mio territorio. 40 milioni di euro di opere pubbliche finanziate con Fondi FSC, ascoltando le esigenze dei vari comuni senza guardare al colore politico, pensando al lavoro che avrebbe generato ogni appalto, al benessere economico per imprese e famiglie. I fondi stanziati per salvare e mettere in sicurezza l'aeroporto di Trapani come sempre documentabile e per cui chiamo Ombra a testimoniare. Il salvataggio dell'IRVO, dell'ESA, (costatomi un litigio con Musumeci), le riforme dell'urbanistica e dell'edilizia a cui ho lavorato portando avanti i suggerimenti degli ordini professionali, norme e leggi per tutelare le partorienti delle piccole isole e per acquistare parrucche per le malate oncologiche e tanto altro".
"Io fiera di tutto questo perché ho onorato il voto dei cittadini, ho raddoppiato il mio consenso ma non a Marsala dove ho registrato solo il voto storico dei miei amici, pur avendo messo su una lista appena qualche mese prima a sostegno del sindaco Grillo che aveva superato 4000 voti. I marsalesi hanno votato altri di altre liste senza forse sapere perché, senza chiedere a chi era uscente cosa aveva prodotto - conclude - e confidando nelle promesse di chi si candidava per la prima volta oppure semplicemente votando in modo distratto”.