C’è una linea, bianca, che unisce la provincia di Trapani con Cervia, in Emilia Romagna. Una linea bianca, di sale. Come Trapani, Paceco, Marsala, anche Cervia è stata creata e plasmata da quei cristalli bianchi che nei secoli passati rappresentavano vere e proprie gemme preziose.
Come le saline di Trapani e Marsala, nell’estremo occidentale della Sicilia, disegnano il paesaggio con le loro vasche scintillanti al sole, mulini a vento e cumuli di sale, tramandando una tradizione millenaria che unisce natura e cultura. Lo stesso spirito si respira a Cervia, sulla costa adriatica dell’Emilia-Romagna, dove il sale non è solo un minerale, ma un simbolo d’identità, comunità e resilienza. Queste terre, pur lontane, condividono un legame profondo con il sale, che rappresenta una ricchezza non solo economica ma culturale e sociale.
Arriviamo alle saline di Cervia nell’ambito di un tour organizzato da CerviaIn, un’associazione che negli ultimi anni sta lavorando per far conoscere la città da una prospettiva diversa. Dici Cervia e pensi a Milano Marittima, alla riviere romagnola, al turismo sfrenato degli stabilimenti che occupano la costa adriatica. Dietro c’è molto di più, c’è la storia di una città fondata sul sale, che si è trasformata nel corso dei secoli, ma ha mantenuto quello spirito di comunità che caratterizzava gli antichi salinari.
Il “sale dolce” di Cervia: un tesoro della natura
Il sistema di raccolta del sale è diverso, ma la passione è quella dei salinari che conoscono ogni centimetro delle vasche in cui si raccoglie il sale.
Conosce ogni centimetro anche il fenicottero rosa, che ci accompagna tra i viali che circondano le saline.
A differenza del sale più deciso di Marsala e Trapani, quello di Cervia è noto come "sale dolce". Questa particolare caratteristica deriva dalla bassa presenza di cloruri amari, che dona al prodotto un sapore delicato e lo rende apprezzato in cucina per la sua capacità di esaltare senza coprire i sapori. Questo "sale dolce" nasce grazie alle condizioni uniche delle saline di Cervia e alla maestria dei suoi produttori, che conservano intatte le tecniche di raccolta manuale.
Cervia: una città costruita attorno al sale
Le saline di Cervia si estendono su oltre 800 ettari, un’area che ha modellato non solo il paesaggio ma l’intera comunità. Le origini della città risalgono all’antica Ficocle, ricostruita più vicina al mare nel XVII secolo, per proteggere gli abitanti dalle malattie delle paludi. Il sale divenne presto il tesoro di Cervia, tanto prezioso da essere chiamato “oro bianco.” Per secoli, la sua produzione ha garantito prosperità alla città, intrecciandosi profondamente con la vita degli abitanti. L’importanza del sale per Cervia non era solo economica: era un simbolo di appartenenza e una fonte di coesione sociale. Giorgia, guida di CerviaIn, ci porta su, in cima alla Torre San Michele, per raccontarci come si è trasformata nei secoli la città. Ma è tra le vie della cittadina che il suo racconto si riempie di ancora di più di emozioni. Come quando racconta del senso di comunità dei cervesi: “figuratevi che quando in una casa abbastanza grande vivevano poche persone, queste la scambiavano con una famiglia più numerosa che magari vivevano in una piccola abitazione”.
Milano Marittima e lo sviluppo turistico
L’evoluzione di Cervia non si ferma al sale. All’inizio del Novecento, la città decise di investire nel turismo e di creare una “città giardino” dedicata ai milanesi. Nacque così Milano Marittima, un progetto che avrebbe trasformato la costa in un paradiso per i villeggianti, con eleganti ville immerse nel verde della pineta e un’atmosfera di raffinatezza e relax. Questo progetto segnò l’inizio di una nuova era per Cervia, che divenne una delle mete balneari più ambite del Paese.
L’alluvione del 2023 e la resilienza di una comunità
Nel maggio 2023, le saline di Cervia furono devastate da una terribile alluvione che sommerse l’intera area, sciogliendo tonnellate di sale e danneggiando gravemente le infrastrutture. Per la città, fu un colpo durissimo: il lavoro di anni sembrava andato perduto. Eppure, la comunità di Cervia non si lasciò scoraggiare. Con il sostegno di cittadini, istituzioni e volontari, le saline vennero ripristinate, pezzo dopo pezzo, e la produzione del “sale dolce” poté riprendere, come simbolo della forza di una città che non si arrende di fronte alle avversità.
Un patrimonio di tutti
Oggi, le saline di Cervia rappresentano un’esperienza unica per i visitatori. Come per le saline di Marsala e Trapani, anche qui è possibile scoprire i segreti di una tradizione millenaria, immersi in un paesaggio che cambia colore con le ore del giorno. Osservare queste terre al tramonto, quando le vasche si tingono di rosa e arancio, è come entrare in contatto con la storia e la bellezza che Cervia custodisce gelosamente.