La crisi idrica in Sicilia ha raggiunto livelli allarmanti, con province intere a rischio di rimanere senza acqua potabile e sicura. Di fronte a questa emergenza, i cittadini scendono in piazza, la politica si scontra, e le associazioni chiedono rimborsi per un servizio idrico sempre più inefficace. Intanto si registrano cali nella produzione dell'uva in provincia di Trapani. Il governo mette sul piatto 100 milioni di euro.
La protesta a Palermo
Centinaia di persone si sono radunate in piazza Indipendenza a Palermo, davanti alla sede della Regione Siciliana, per protestare contro la crisi idrica. La manifestazione è stata organizzata dai comitati di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, con il supporto del sindaco di Enna, Maurizio Dipietro. Tra i partecipanti, le donne del "Comitato Mamme di Caltanissetta", che denunciano le condizioni disumane a cui sono costretti i cittadini, tra turni estenuanti di distribuzione dell'acqua e black-out idrici di sei giorni. "Chiediamo acqua equa per tutti" e "Siamo costretti a vegliare di notte per l’acqua", si legge sui cartelli esposti dai manifestanti, che lamentano l'aumento dei costi per un bene essenziale come l'acqua.
Schifani critica il commissario per l'acqua
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha espresso durissime critiche nei confronti del commissario nazionale per l’emergenza siccità, Nicola Dell’Acqua. Durante un intervento all’Assemblea Regionale Siciliana, Schifani ha accusato Dell’Acqua di inefficacia nella gestione dell'emergenza e ha chiesto un'accelerazione degli interventi urgenti. "Non guardo in faccia a nessuno", ha dichiarato Schifani, riferendosi alla necessità di tutelare un bene primario come l'acqua.
Anche i deputati del Movimento 5 Stelle, Angelo Cambiano e Nuccio Di Paola, si sono uniti alle critiche, chiedendo la rimozione di Dell’Acqua e lamentando la mancanza di soluzioni rapide, come i dissalatori mobili. "L'emergenza idrica è stata gestita in modo disastroso, con un continuo rimpallo di competenze", ha affermato Di Paola.
La crisi colpisce la produzione vinicola: calo del 20%
La siccità ha avuto pesanti ripercussioni anche sull'agricoltura siciliana, in particolare sulla produzione vinicola. Secondo Assovini Sicilia, la produzione di uva è diminuita del 20% rispetto allo scorso anno, a causa della mancanza di piogge e delle scarse riserve idriche estive. Le zone più colpite sono quelle della Sicilia occidentale e l’isola di Pantelleria, dove la produzione di Zibibbo ha registrato un calo del 40%. In controtendenza, le vigne sull’Etna hanno visto un aumento del 60% nella produzione, grazie a leggere e continue precipitazioni estive.
100 milioni per l'agricoltura siciliana
Per affrontare l'emergenza idrica e sostenere gli agricoltori siciliani, la Regione ha stanziato 100 milioni di euro. Di questi, 50 milioni saranno distribuiti tramite un bando relativo al Piano di Sviluppo Rurale, mentre i restanti 50 milioni saranno disponibili entro fine anno. Questi fondi finanzieranno interventi per la razionalizzazione delle acque, la costruzione di bacini di infiltrazione e il recupero delle acque reflue. "Il governo regionale sta lavorando per prevenire e affrontare l'emergenza siccità", ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo.
Federconsumatori chiede rimborsi per i cittadini
Federconsumatori Sicilia, tramite il suo presidente Alfio La Rosa, denuncia la gestione inefficace dell'emergenza idrica da parte del governo regionale e chiede rimborsi per i cittadini. In molte aree, l'acqua fornita è insufficiente e di scarsa qualità, non adatta neanche per il consumo domestico. "La Regione ha trovato fondi per altre emergenze, come il caro voli, ma non ha ancora previsto risorse per risarcire i cittadini che pagano bollette elevate per un servizio inadeguato", ha dichiarato La Rosa. L’associazione chiede interventi immediati per migliorare il sistema idrico e garantire ai cittadini un accesso equo e sicuro all’acqua.
L'emergenza idrica in Sicilia continua a peggiorare, tra proteste, critiche politiche e la richiesta di interventi concreti e duraturi per affrontare un problema ormai endemico.