In Sicilia si fa strada un'iniziativa innovativa e concreta per offrire sostegno e speranza alle donne vittime di violenza. Durante l'evento "Nemmeno con un fiore: imprese delle donne, violenza, lavoro e sostegno", tenutosi alla Sirenetta di Mondello (Palermo) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato firmato un protocollo d'intesa tra la Regione Siciliana, il Comune di Palermo e i centri antiviolenza accreditati. Questo accordo segna il lancio del progetto “Tirocini inclusivi: una risposta rosa dedicata alle donne vittime di violenza”, un percorso mirato a favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle vittime attraverso tirocini retribuiti.
L'iniziativa, voluta dall’assessorato regionale alle Attività produttive e da quello alle Attività sociali e socio-sanitarie del Comune di Palermo, punta non solo a creare opportunità lavorative, ma anche a costruire un percorso di autonomia economica e personale per le donne che hanno subito abusi.
«Oggi compiamo un passo importante verso una comunità più equa e solidale – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo –. Questo progetto non è solo una risposta lavorativa: è una porta verso un futuro di libertà e dignità». L’assessore ha sottolineato l’importanza di collaborazioni come questa per strutturare percorsi di riscatto che vadano oltre l’assistenza temporanea, dando alle vittime gli strumenti per una vera indipendenza.
A margine dell’evento, anche Marcello Caruso, Coordinatore regionale di Forza Italia, ha ribadito l’impegno del suo partito nella lotta contro la violenza di genere: «Forza Italia si fonda su valori che mettono al centro la libertà e i diritti civili. Lavoriamo affinché le vittime trovino un sistema di sostegno efficace, collaborando con il volontariato e il privato sociale». Caruso ha sottolineato come la violenza contro le donne non sia solo un dramma individuale, ma una ferita per l’intera comunità, e ha lanciato un appello alla responsabilità collettiva.
Il protocollo prevede l’attivazione di tirocini formativi retribuiti presso aziende locali, con il supporto dei centri antiviolenza per l’accompagnamento delle donne nel percorso di reinserimento. I tirocini saranno strutturati per consentire alle vittime di acquisire competenze lavorative e tornare a credere in un futuro fatto di autonomia economica e dignità personale.