La realizzazione dell’Ismett 2 a Carini diventa realtà grazie a un finanziamento di 348 milioni di euro approvato dal governo nazionale. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha annunciato con soddisfazione la notizia, sottolineando l’importanza del progetto per il sistema sanitario regionale, già eccellente nel campo dei trapianti con quasi 300 interventi effettuati quest’anno.
“La Regione – ha dichiarato Schifani – ha già destinato 50 milioni di euro nell’Accordo di coesione firmato a maggio per l’acquisto di attrezzature elettromedicali. Questo investimento rappresenta un ulteriore passo avanti per rafforzare il ruolo della Sicilia come punto di riferimento sanitario nel Mediterraneo.”
L’Ismett 2, un nuovo polo di eccellenza, amplierà le attività specialistiche della regione, contribuendo alla modernizzazione delle infrastrutture sanitarie e migliorando i servizi per i cittadini.
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Albano: «Le periferie sono il nostro futuro, rilanciamo il ruolo degli oratori» - “Le periferie rappresentano il nostro futuro. Solo lavorando per rilanciarle possiamo costruire città migliori,” ha affermato l’assessore regionale alla Famiglia e Politiche sociali, Nuccia Albano, intervenendo all’iniziativa “Una società che non cura le periferie è malata”, organizzata da padre Garau nella parrocchia San Paolo Apostolo di Palermo.
All’evento, che si è svolto in una chiesa chiusa da quasi vent’anni, erano presenti anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e l’arcivescovo Corrado Lorefice.
Albano ha evidenziato il lavoro del governo Schifani per combattere la povertà educativa e il disagio giovanile, puntando sul rilancio degli oratori come luoghi di aggregazione e socializzazione. “Gli oratori devono tornare a essere una seconda casa per i giovani, allontanandoli dalla strada e dai pericoli della criminalità,” ha spiegato, ricordando il protocollo d’intesa firmato con la Conferenza episcopale siciliana per valorizzare il ruolo della Chiesa nella trasmissione di valori positivi.
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La Sicilia istituisce l’elenco dei boschi vetusti: 21 siti unici da proteggere - La Regione Siciliana ha ufficialmente istituito l’Elenco regionale dei boschi vetusti, riconoscendo 21 siti boschivi di particolare pregio naturale e storico. Il decreto, firmato dall’assessore al Territorio e all’Ambiente Giusi Savarino, rappresenta un passo significativo nella tutela del patrimonio forestale siciliano.
“Questi luoghi – ha dichiarato Savarino – sono testimoni della nostra storia e vanno non solo protetti, ma anche valorizzati. Si tratta di ecosistemi unici, serbatoi di biodiversità che raccontano la nostra terra e offrono straordinarie opportunità di studio e turismo sostenibile.”
I boschi vetusti, rimasti inalterati per almeno 60 anni, includono faggete, pinete e querceti nelle province di Palermo, Messina, Catania e Siracusa. Tra i più noti figurano il Bosco di Malabotta (Montalbano Elicona), la Faggeta di Serra del Re (Randazzo) e la Sughereta di Capotumino (Buccheri).
Questi siti, una volta inseriti nell’elenco regionale, entreranno a far parte della Rete nazionale dei boschi vetusti, istituita nel 2023 dal Ministero dell’Agricoltura, rafforzando ulteriormente la loro protezione e valorizzazione.