Hanno destato molto clamore a Marsala e nel territorio le indagini della Guardia di Finanza di Trapani, coordinate dalla Procura di Marsala, che hanno svelato un complesso sistema di bancarotta fraudolenta orchestrato da un gruppo di società attive nel settore della grande distribuzione. Il tribunale ha disposto il sequestro preventivo di beni e quote societarie per un valore complessivo di oltre 17 milioni di euro, con accuse che spaziano dalla falsificazione di bilanci all’autoriciclaggio.
Le IndaginiSecondo quanto emerso, il sistema fraudolento ruotava attorno a una "holding di fatto", composta da società formalmente indipendenti ma operanti sotto un unico centro decisionale. Le indagini hanno portato alla luce pratiche contabili anomale, destinate a mascherare lo stato di insolvenza delle società, e manovre finanziarie che avrebbero generato un danno economico significativo ai creditori e all’Erario.
Tra le operazioni evidenziate:
Il provvedimento giudiziario ha interessato cinque società, ritenute centrali, secondo le accuse, nel sistema al centro delle indagini:
Gli Indagati
Sei persone sono state iscritte nel registro degli indagati, accusate di aver orchestrato e gestito il sistema fraudolento.
Gli inquirenti contestano reati quali:
Le indagini hanno svelato come, secondo l'accusa, le società del gruppo fossero gestite in modo centralizzato, con l'obiettivo di nascondere le difficoltà economiche e sottrarre risorse. Una delle pratiche più ricorrenti era la cessione di attività e passività tra società collegate, spesso accompagnata da anomalie contabili come la sovrastima degli avviamenti.
Un esempio significativo, spiegano in Procura, riguarda la G.BE.Com. S.r.l., che affittava i supermercati a canoni ridotti alle altre società del gruppo, generando vantaggi indebiti e sottraendo risorse ai creditori.
Le Misure Adottate
Il tribunale ha disposto: