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09/12/2024 11:05:00

 Sanità, per l'assessore Volo igiene e prevenzione contro le infezioni ospedaliere sono delle priorità

Le infezioni correlate all’assistenza (Ica) rappresentano una delle sfide più complesse per il sistema sanitario siciliano, con pesanti ricadute economiche e organizzative. Il costo di un posto letto in ospedale si aggira intorno ai 1.500 euro al giorno, un dato che evidenzia come le Ica incidano sul prolungamento delle degenze, rallentando il turnover e incrementando le liste d’attesa. Il tema è stato oggetto di un approfondito confronto tra esperti, organizzato a Palermo dal dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute.

L’assessore alla Salute, Giovanna Volo, ha sottolineato l’importanza della prevenzione: «Le infezioni ospedaliere non sono una novità, ma la crescente resistenza agli antibiotici ha complicato ulteriormente la gestione di queste situazioni. Seguire scrupolosamente i protocolli e garantire standard elevati di igiene sono strumenti fondamentali per ridurre il fenomeno. L’attenzione a questi aspetti deve diventare parte integrante del nostro lavoro quotidiano».

I dati nazionali confermano la gravità del problema: il consumo di antibiotici in Italia è aumentato del 6,4% nel 2023, contribuendo alla diffusione di batteri resistenti. Ogni anno, 2,7 milioni di posti letto vengono occupati a causa delle Ica, con un impatto economico che supera i 2,5 miliardi di euro.

Salvatore Requirez, dirigente generale del Dasoe, ha ribadito che almeno la metà di queste infezioni potrebbe essere prevenuta: «Oltre a migliorare la sorveglianza e la formazione del personale sanitario, vogliamo affrontare anche le implicazioni giuridiche di questi eventi, che spesso coinvolgono responsabilità civili e penali. L’obiettivo è creare un approccio comune che possa beneficiare cittadini e sistema sanitario».

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Fondo per la montagna: oltre 11 milioni alla Sicilia per sostenere le aree interne - La Sicilia continua a investire nello sviluppo delle sue aree montane grazie agli 11,2 milioni di euro stanziati per il 2024 nell’ambito del Fosmit (Fondo per la montagna). Le risorse, ottenute dalla Regione attraverso un’azione di governance mirata, andranno a finanziare interventi di riqualificazione urbana, valorizzazione socio-economica e salvaguardia ambientale.

L’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, ha sottolineato il valore di questa misura: «Per il terzo anno consecutivo siamo riusciti a garantire fondi importanti per i comuni montani e parzialmente montani. Le risorse permetteranno di proseguire i progetti già avviati, contrastando il dissesto idrogeologico, migliorando l’accessibilità ai servizi essenziali e incentivando l’uso di energie rinnovabili. È un aiuto concreto per le aree più fragili del nostro territorio».

L’assegnazione di questi fondi, che si aggiungono ai 19 milioni ottenuti per il biennio 2022-2023, è frutto di un lavoro condiviso tra Regione e amministratori locali. Un ciclo di incontri organizzati lo scorso ottobre ha permesso ai tecnici degli enti locali di approfondire le modalità di progettazione degli interventi, aumentando l’efficacia dell’azione regionale.

Tra le iniziative finanziabili rientrano misure per la mobilità sostenibile, la prevenzione dei dissesti idrogeologici, il potenziamento dei servizi sociosanitari e scolastici, oltre alla digitalizzazione delle infrastrutture. Questi interventi puntano non solo a migliorare la qualità della vita nei territori montani, ma anche a rilanciare il tessuto economico-sociale.

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Sport e violenza: Sicilia esempio virtuoso, ma necessario intensificare gli sforzi - Nonostante i numeri incoraggianti che posizionano la Sicilia tra le regioni più virtuose in Italia sul fronte della violenza negli stadi, l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata, invita a non abbassare la guardia: «È inaccettabile che lo sport, simbolo di unione e rispetto, sia ancora teatro di comportamenti violenti. Dobbiamo continuare a lavorare per azzerare questi episodi».

Con soli cinque casi di violenza registrati quest’anno, la Sicilia si distingue nel panorama nazionale, come evidenziato da un’indagine del Corriere dello Sport e dalle recenti iniziative degli arbitri del Lazio contro le aggressioni negli stadi.

L’assessore Amata ha sottolineato l’importanza del ruolo educativo dello sport: «Stiamo promuovendo progetti che mirano a rafforzare i valori positivi dell’attività sportiva, rendendola inclusiva e capace di contrastare le devianze sociali. Le istituzioni devono continuare a sensibilizzare su questo tema, creando un contesto che respinga ogni forma di violenza».

Tra le misure messe in campo dall’assessorato, figurano iniziative per coinvolgere i giovani in attività sportive, valorizzandone il ruolo formativo e sociale, e collaborazioni con le scuole per educare i ragazzi al rispetto delle regole. «Lo sport deve essere un collante sociale, un mezzo per costruire comunità più coese e responsabili», ha concluso Amata.