Un'altalena rotta, rifiuti, un lampione a terra, tutto questo al parco giochi del lungomare di Marsala, una città che dimentica i più piccoli. A denunciarlo è Fabio Genna, cittadino attivo che, con un post sui social, solleva il tema della mancanza di attenzione e cura per gli spazi dedicati ai bambini.
Il parco giochi del lungomare, simbolo di un luogo che dovrebbe essere di gioia e sicurezza, versa in uno stato di totale abbandono. Erbacce alte e incolte, giochi rotti e mai riparati, fili elettrici scoperti vicino a un lampione caduto: un ambiente che da spazio ricreativo si trasforma in un pericolo costante per i piccoli frequentatori.
Una città non a misura di bambino
Fabio Genna non si limita alla denuncia, ma offre uno spunto di riflessione più ampio. “Questa non è una città per bambini” afferma, sottolineando come non solo i parchi giochi, ma anche gli spazi esterni delle scuole siano in condizioni precarie. I dirigenti scolastici lamentano la mancanza di fondi per la manutenzione, mentre le iniziative culturali e ricreative per i più piccoli scarseggiano drammaticamente.
Una proposta costruttiva
Oltre alla critica, Fabio Genna avanza una proposta concreta: dare centralità ai bambini nella visione di una città migliore. Come? Promuovendo un regolamento che faciliti la partecipazione tra pubblico e privato, coinvolgendo le imprese locali nella cura e manutenzione degli spazi verdi. Questo il post:
Questa non è una città per bambini
Per l' ennesima volta negli ultimi anni mi ritrovo a fare una riflessione ad alta voce sulla scarsa considerazione che questa città e i suoi amministratori hanno per i bambini. Il principale parco giochi della città è da anni pieno di erbacce, giochi rotti e pericoli disseminati ovunque, quasi tutti gli spazi esterni delle scuole sono in totale abbandono con i dirigenti scolastici che lamentano di avere sempre meno fondi dal comune per tali interventi. Poche iniziative culturali/ricreative dedicate ai più piccoli.
Ad una critica mi piace sempre legare una proposta costruttiva, bisogna intanto partire nel mettere al centro i bambini nell' idea di città che abbiamo, perché sono loro la società di domani e se li educhiamo al bello, al pulito, al giusto avremo una società migliore. Per quanto riguarda gli spazi verdi bisogna far funzionare il regolamento della partecipazione pubblico/privato considerando la possibilità di dare ai privati un risalto o/e tornaconto se si prendono in carico la cura di una parte della città (un esempio né l' altro parco giochi del lungomare).