Il 29 gennaio 2024 è nato Alan, un bambino che ha già vissuto la sua prima battaglia. Gaspare e Michela, i suoi genitori, raccontano una storia di forza, speranza e gratitudine nei confronti del sistema sanitario di Trapani e Palermo, senza dimenticare il prezioso sostegno ricevuto da familiari e amici.
Durante la gravidanza, verso il settimo mese, un’ecografia ha rivelato una diagnosi inaspettata: ernia diaframmatica congenita. Una condizione rara in cui un’apertura nel diaframma causa la salita nel torace degli organi addominali, comprimendo il cuore e i polmoni. Una notizia devastante per ogni genitore, ma affrontata con coraggio e supporto. “Dal primo momento ci hanno informati con grande professionalità e umanità”, racconta Michela, la mamma.
La dottoressa Anna Spata, insieme al reparto di maternità a rischio dell’ospedale di Trapani, ha seguito e sostenuto la futura mamma, alla quale è stato offerto anche un sostegno psicologico sia prima che dopo il parto. “L'aiuto da parte di medici e tutti i sanitari è stato fondamentale per aiutarmi a gestire la paura e l’ansia in quei momenti difficili”, aggiunge Michela. Alan è nato all’ospedale di Trapani e, come previsto, ha avuto bisogno di interventi immediati: rianimazione, intubazione e ricovero in incubatrice.
Dopo soli tre giorni, Alan è stato trasferito all’ospedale di Palermo, dove un team di specialisti ha eseguito un intervento chirurgico complesso che ha salvato la sua vita. “La dottoressa Maria Rita Di Pace ci ha rassicurati subito dopo l’operazione, dicendo che era andato tutto bene. È stato il primo momento in cui ci siamo sentiti più tranquilli”, ricorda Gaspare.
La famiglia sottolinea l’importanza di aver ricevuto assistenza sanitaria di qualità vicino casa, senza dover affrontare viaggi lunghi e difficili. “Ci avevano suggerito anche di andare al Nord, ma Trapani e Palermo ci hanno dimostrato che qui ci sono medici di altissimo livello”, dice Michela. Dopo l’operazione, Alan ha continuato i controlli a Trapani, dove è stato seguito con attenzione. “È come se fosse stato adottato dal reparto neonatale”, aggiunge il papà.
La famiglia vuole esprimere la propria gratitudine con un ringraziamento sentito: “Ringraziamo la dottoressa Anna Spata e tutto il reparto di maternità a rischio dell’ospedale di Trapani, la dottoressa Antonella Pollina, il dottor Vito Iannone e gli altri medici e tutto il reparto di ginecologia e maternità di Trapani. Grazie alla dottoressa Simona La Placa e a tutto il reparto di neonatologia di Trapani. Un immenso grazie va anche al reparto di chirurgia pediatrica del Policlinico Giaccone di Palermo, alla dottoressa Maria Rita Di Pace per aver operato Alan, e al reparto di neonatologia dello stesso ospedale. Ringraziamo infine il nostro pediatra Stefano Daidone, le nostre famiglie, i parenti, la sorella di Alan e i nostri amici per esserci stati vicini in questi momenti difficili”.
Oggi Alan gioca, mangia e sorride, regalando alla sua famiglia la gioia di ogni piccolo progresso. Una storia di buona sanità che dimostra come professionalità e umanità possano fare la differenza. Gaspare e Michela vogliono lanciare un messaggio di speranza: “Non c’è bisogno di andare lontano. Anche qui abbiamo medici bravissimi. Se non fosse stato per loro, Alan non ce l’avrebbe fatta”.
Una lezione di speranza e gratitudine che merita di essere raccontata.